Paris Jackson, capelli platinati e occhi azzurri, è tra le ragazze più invidiate al mondo: lei, infatti è figlia di Michael Jackson, The King of Pop come veniva chiamato dai suoi numerosi fan. Dopo un periodo di silenzio, subito dopo il tentato suicidio (che aveva sconvolto i media americani e non solo) Paris ha iniziato nuovamente a far parlare di sé. Intervistata da Rolling Stone, per molti "Bibbia" della cultura musicale, la ragazza ha voluto fare un resoconto della sua vita, dalla tragica morte del più famoso papà, alla violenza subita all'età di 14 anni.

La morte di Michael Jackson

"Un fatto ancora da chiarire", queste le parole di Paris Jackson, quella stessa bambina che in mondovisione - durante i funerali di Michael - con gli occhi gonfi di lacrime disse che lui era stato "il padre migliore al mondo". Di quella ragazzina, oggi, restano solamente i grandi occhi azzurri, perché il fardello di quel cognome così ingombrante, l'ha tenuta sospesa tra la vita e la morte, portandola anche al tentativo di suicidarsi (numerose volte). Le questioni legali, e le diffamazioni nei confronti del padre sono state (e lo sono tuttora) una faccenda lunga da digerire, come anche la stessa morte della popstar. La giovane Paris, infatti, crede fortemente che il padre sia stato assassinato perché "tutto sembra portare in quella direzione.

La famiglia, i veri fan, tutti ne sono certi: c'è stato qualcosa di organizzato, come una cospirazione. Voglio giustizia, ma in questo momento è come giocare una partita a scacchi e sto cercando di giocare nel modo giusto. Per il momento non posso dire altro".

La violenza a 14 anni

Sempre durante l'intervista a Rolling Stone, Paris ha confessato di esser stata vittima di violenza da parte di un uomo molto più grande di lei.

All'epoca dei fatti, l'unica figlia femmina di Michael Jackson aveva appena compiuto 14 anni: da quel momento in poi per la giovane Jackson sono iniziati problemi legati alla depressione, che l'hanno portata prima ad autolesionarsi e poi - come ribadito in precedenza - a tentare più volte il suicidio, fino al ricovero forzato nel 2014.