“Si abbandoni completamente al processo e vedrà i risultati”. L’affermazione di sopra è di Jason Isaacs (già Lucius Malfoy in sei film di Harry Potter), nei panni del dr. Heinreich Volmer, verso il paziente Lockhart, da un video riassuntivo della 20th Century Fox Italia del film horror La Cura dal Benessere di Gore Verbinski. Negli USA è uscito il 17 Febbraio, in Italia esce oggi . Non sappiamo ancora nulla sugli effetti e gli oscuri obiettivi della cura, che dal titolo pretende di guarire da uno stato di benessere. Però possiamo analizzare informazioni e video a disposizione sul film.

Sinossi

Il sig. Lockhart deve prelevare da una casa di cura nelle Alpi svizzere il capo della sua compagnia. Coinvolto in un incidente d’auto al ritorno dall’ospedale, in cui si rompe una gamba, è costretto ad una riabilitazione presso lo stessa casa. Il posto appare efficiente per una guarigione, ma le aspettative di una piacevole permanenza si frantumano prima nei sospetti verso la cura e poi nelle scoperte che sollevano sempre di più il velo di mistero calato su quel luogo.

Le cure

Un’enorme vasca piena d’acqua invasa da minacce silenziose, delle murene o simili, pronte ad attentare alla salute del paziente. Un vecchio macchinario a forma di capsula che imprigiona il corpo lasciando scoperta solo la testa.

Una medicina contenente dei corpuscoli viventi, che a prima vista non sono facili da individuare. Il trattamento suggerito (obbligatorio) al sig. Lockhart comprende queste componenti; forse sono benefiche per la guarigione della gamba rotta, ma soltanto dopo averle provate si può pensare ad una loro totale pericolosità e disumanità.

Lockhart vive nella convinzione di una salute compromessa dal suo incidente e i medici, soprattutto il dr. Heinreich, gli rammentano spesso la necessità che lui stia in quel posto e della cura. Ma ad un certo punto comincerà a dubitare di ogni cosa, affidandosi alla mera esperienza e ai suoi sensi, attaccati da una grande paura.

Tutta questa pressione è come se lo stesse facendo impazzire.

Due ospedali simili ma con inquietudini diverse

Il regista Gore Verbinski, insieme allo screewriter Justin Hayte, avevano immaginato un posto antico, un posto di benessere. Vari stimoli, derivati anche da The Magic Mountain (La Montagna Incantata, o meglio Magica, di Thomas Mann, 1924), di cui i due sono appassionati, li avevano portati a lavorare su questo film. Il regista parla di questo spunto in una conversazione con dei fan in una pagina di Reddit.

The Magic Mountain racconta la storia Hans Castorp, che va a visitare il cugino malato di tubercolosi presso il sanatorio Barghof; questo si trova a Davos, nelle Alpi Svizzere, una collocazione simile all’ospedale del film.

In seguito la tubercolosi lo costringerà alle cure lì per sette anni. Tra le personalità a cui si lega ci sono Lodovico Settembrini, un massone, umanista e enciclopedista, e Leo Naphta, un gesuita: Hans incarna i caratteri della Repubblica di Weimar, tra l’umanesimo (Settembrini) e il radicalismo (Naphta). Un altro personaggio è l'edonista Pieter Peeperkorn, che sembra di forte carattere, ma poi si uccide. Pure Naphta, verso la fine, si uccide.

L’ospedale, la permanenza per la cura e l’inquietudine umana (anche se di diversa natura tra le due opere) sono caratteri in comune tra questo romanzo e il film horror: nel primo la tubercolosi uccide il cugino di Hans, ma due degenti si suicidano(metafora dell’uomo conturbato del primo Novecento); nel secondo metodi sospetti infondono ansie e paure in Lockhart.

Sono esempi in cui l'uomo, dall’esterno, è portato a soffrire per i mutamenti della società, che creano malessere in questa, o perché è persuaso dalla società stessa di stare male.

Si può guarire dal benessere? Apparentemente no. Potremmo scoprire di stare male, cosa che non credevamo; oppure ciò significherebbe andare contro una salute buona, stabile, e comprometterla, anche in termini di psiche. La risposta ci viene data anche dal film e da oggi possiamo averla.