Dopo oltre 3000 anni, l’antica Tebe continua a stupire. A poco più di un mese dalla scoperta da parte di una squadra di archeologi tedesco-egiziani, avvenuta in un sobborgo de Il Cairo, di una statua alta oltre otto metri e raffigurante il faraone Psammetico I (664-610 a.C), dall’egitto arrivano nuove notizie.

E’ di ieri una nuova scoperta eccezionale e a comunicarlo è stato lo stesso governo egiziano: sono state rinvenute, durante gli scavi attorno al sito della necropoli di Draa Abul Nagaa nei pressi di Luxor, ben sei mummie e oltre mille figure funerarie.

La tomba sembrerebbe riconducibile alla figura di Userhat, un magistrato della diciottesima dinastia vissuto a Tebe, che per vivere svolgeva il compito di giudice della città.

L’ultima dimora dell’ancora ipotetico proprietario è composta da una camera che conduce ad una sala di forma rettangolare, da un corridoio e una camera interna.

Adesso gli archeologi stanno per scavare verso la seconda camera, con la speranza di scoprire nuove mummie visto che la tomba era stata riutilizzata, durante la XXI dinastia, per inumare nuovi sarcofagi.

Ci si augura che tra pochi giorni il governo egiziano possa fornire nuove notizie, riguardo il proseguo degli scavi da parte del team di archeologi.

Luxor, la città dei faraoni

Lungo la valle del Nilo si erge l’importante sito archeologico di Luxor, città egiziana che si trova a sud della capitale, Il Cairo, e a nord di Assuan; la città moderna è stata costruita sulle rovine della vecchia capitale dell’antico regno egizio, Tebe: essa, che comprendeva anche parte della vicina Karnak, oltre quattromila anni fa, ospitava all’apice della sua grandezza oltre un milione di abitanti.

Proprio grazie alla moltitudine di lavoratori presenti all’interno delle sue mura e soprattutto grazie alle ricchezze che i faraoni avevano accumulato durante le loro conquiste in tutto il Nord Africa, gli egizi avevano potuto costruire numerosi templi dedicati al culto del dio Amon e imponenti complessi funerari destinati ai sovrani o ai nobili.

Un esempio di tale magnificenza è il Tempio di Luxor, costruito tra il XIV e il XIII secolo a.C. e legato alla figura di uno dei suoi più grandi costruttori, il faraone Ramses II.

Situato sulle rive del Nilo, impressionò contemporanei e antichi conquistatori, tanto da convincere il sovrano macedone Alessandro Magno e l’imperatore romano Tiberio a impegnarsi in alcuni interventi di restauro.