Nella prima stagione di Black Mirror, la serie tv targata Netflix che ha fatto della distopia un prodotto di consumo di massa, c'è un episodio che si chiama 15 milioni di celebrità. La storia è chiara fin dal titolo: in un futuro/presente non ben identificato, gli esseri umani vivono immersi in un reality show con il solo obiettivo di potersi esibire con una performance qualsiasi davanti a miliardi di spettatori e di ritagliarsi il famoso quarto d'ora di notorietà.
A partire dal 3 giugno lo stesso episodio sarà proiettato nella hall del Barbican Centre di Londra, come comitato di benvenuto all'ingresso della nuova mostra intitolata Into the unknown. A journey through science fiction.
Tra classici blockbuster, opere d'arte e gallerie aliene
Proiettato su un'installazione di due metri d'altezza, il video sarà solo la prima delle chicche che accompagneranno i nerd di mezzo mondo nel corso della mostra.
L'evento, curato dallo scrittore e storico di sci-fiction Patrick Gyger, traboccherà di materiali interessanti e rarità: manoscritti autografi di Jules Verne, vecchie cartoline spaziali dell'Unione Sovietica, cimeli dai classici di fantascienza hollywoodiani come Alien, Godzilla, Stargate e Star Wars, e una galleria popolata da alieni in cui vivere un'emozionante avventura.
I pezzi in mostra proverranno tra gli altri dalle collezioni della Ray and Diana Harryhousen Foundation, dal danese Brandts - Museum of Visual Art and Cultures, dall'Onassis Cultural-Centre di Atene e dal tesoretto di Paul Allen, il celebre co-fondatore di Microsoft. Un'esibizione immersiva, che nella sua foga enciclopedica non mancherà di ospitare anche opere d'arte che all'universo della sci-fiction devono quantomeno l'immaginario: nomi come Larissa Sansour, Isaac Julien, Dara Birnbaum, Trevor Paglen, Conrad Shawcross e il collettivo Soda_Jerk che con il loro lavoro riflettono sui temi caldi del nostro presente prospettando un futuro che in realtà è già dietro l'angolo.
Per non farsi mancare niente, la mostra includerà anche una sezione dedicata a brevi film d'artista, per citarne un paio Afronauts di Frances Bodomo e Invisible Cities #Part 4 #Stations di Pierre-Jean Giloux, oltre ad un foltissimo calendario di eventi collaterali come cicli di proiezioni, concerti e conferenze a tema.
Così la fantascienza scivola nel mainstream
Nel complesso Into the unknown, sarà quindi una mostra ambiziosa, che traccerà l'evoluzione della science-fiction dal XIX secolo ad oggi cercando di non lasciare nulla di intentato: cinema, letteratura, arte, musica ed effetti speciali, tutto contribuirà ad offrire una panoramica globale.
Un percorso denso di suggestioni che racconterà di come un genere tradizionalmente ai margini, riservato ad outsider e disadattati, sia passato da una nicchia di cultori alla consacrazione del grande pubblico; dalle orecchie di plastica del Dottor Spock al successo planetario di Black Mirror e dai fumetti nascosti in soffitta alle sale dal Barbican Centre. Una parabola lunga un secolo, adatta ad ogni tipo di palato.