Fra i tanti documentari attualmente disponibili sulla popolare piattaforma di streaming Netflix, merita sicuramente una menzione Chasing Coral, toccante e drammatica opera di Jeff Orlowski sulla progressiva sparizione delle barriere coralline, fondamentali per l'ecosistema marino e di conseguenza per tutto il nostro pianeta. Il film è stato presentato al Sundance Film Festival 2017, dove ha conquistato il prestigioso Audience Award.

Dopo aver diretto l'ottimo Chasing Ice, incentrato sullo scioglimento dei ghiacciai, Jeff Orlowski centra nuovamente il bersaglio con Chasing Coral, documentando tramite immagini, statistiche e interviste a illustri scienziati la catastrofe ambientale che sta avvenendo nei mari.

A causa del riscaldamento globale, dovuto al devastante impatto sull'ambiente dei combustibili fossili e alla sregolata attività dell'uomo, le barriere coralline stanno sparendo, e lo stanno facendo a una velocità impressionante: solo negli ultimi 30 anni, è andato perso circa il 50% del patrimonio mondiale di coralli. Attraverso fotografie e riprese marine di crudele bellezza, Orlowski testimonia il cambiamento in atto, sviscerando con dovizia di particolari le cause e gli effetti di questo drammatico fenomeno.

Emergenza oceani

Inevitabilmente, la narrazione di Chasing Coral è incentrata per larga parte sulle immagini. Impossibile rimanere indifferenti davanti alle splendide riprese effettuate nel corso di anni direttamente sui fondali marini, che documentano lo spettacolo mozzafiato della natura ma allo stesso tempo anche il suo progressivo deterioramento.

Attenzione particolare viene rivolta al cosiddetto sbiancamento dei coralli, fenomeno dovuto al riscaldamento degli oceani e simile a quello della febbre umana, che porta alla distruzione della simbiosi fra polipi e alghe del corallo, e di conseguenza all'inesorabile morte di quest'ultimo e dell'ecosistema a esso collegato.

Jeff Orlowski è però abile ad affiancare alle immagini un'accurata spiegazione delle caratteristiche e dell'importanza delle barriere coralline, evitando sia i tecnicismi fini a se stessi che la banalizzazione del soggetto. Le parole di esperti e studiosi e le sublimi riprese del regista e della sua troupe dipingono così il toccante quadro di una vera e propria metropoli marina, capace di creare vita e sostentamento attraverso la coesistenza e la collaborazione fra le più disparate specie.

Chasing Coral: fra giustificato allarmismo e incrollabile speranza

Dopo alcune debolezze narrative nella parte centrale, dovute principalmente all'eccessivo spazio dedicato alle vicissitudini personali dei due principali protagonisti, l'agente pubblicitario Richard Vevers e il "coral nerd" Zackery Rago, la seconda parte di Chasing Coral diventa un coinvolgente crescendo di emozioni contrastanti e divergenti: da una parte il giustificato allarmismo, con le proiezioni del riscaldamento globale dei prossimi anni che portano a ritenere più che probabile un ulteriore peggioramento a breve termine della condizione delle barriere coralline, con conseguenze drammatiche per il clima e per la fauna marina, e dall'altra l'incrollabile fiducia di alcuni studiosi e appassionati, simboleggiata dal toccante incontro finale fra lo stesso Rago e John Veron, autentico luminare in materia.

Chasing Coral si chiude così con un appassionato messaggio di speranza, ricordandoci che ogni giorno è quello giusto per cambiare, migliorare e ascoltare le sempre più forti e pressanti richieste di aiuto che il nostro pianeta ci sta disperatamente inviando. Il documentario è disponibile su Netflix dal 14 luglio.