Dopo le numerose perplessità sollevate dai critici d'arte negli ultimi mesi in merito all'autenticità delle opere esposte alla mostra di Modigliani organizzata a Palazzo Ducale, oggi la Procura di genova ha finalmente aperto un fascicolo -al momento contro ignoti- per la violazione del codice dei beni culturali e paesaggistici, dando via al sequestro di più di 20 opere.

Palazzo Ducale lamenta un danno d'immagine

Il procuratore aggiunto Paolo D'Ovidio e il pm Michele Stagno hanno nominato la Fondazione Palazzo Ducale custode giudiziario delle opere.

Ma l'ente genovese -che per favorire la prosecuzione delle indagini, ha deciso di anticipare la chiusura della mostra di tre giorni rispetto alla data ufficiale-, ha scaricato ogni responsabilità su terzi e si dichiara parte lesa. "Prendiamo atto dell’iniziativa della procura di Genova, alla quale abbiamo fornito come doveroso la massima collaborazione ma abbiamo subito consistenti danni d’immagine e materiali e rischiamo di subirne ulteriori".

Ecco quindi che la parola passa ora a MondoMostre Skira - la prestigiosa società internazionale che si è occupata dell'organizzazione e della selezione delle opere inserite all'interno dell'esposizione, nonchè al suo curatore Rudy Schiappini che fin dai primi segni di allarme aveva voluto rassicurare il mondo degli esperti e i partner coinvolti, dichiarando: "Tutte le opere presenti in mostra sono già state presenti in grandi mostre presso prestigiose istituzioni, ciascuna ha una propria fitta scheda di catalogo, con una propria bibliografia perciò è con estrema tranquillità che siamo disposti a presentare queste affermazioni in ogni sede dovuta.

Le opinioni dei critici

Ciò che per ora resta indubbio è il fatto che questa mostra non abbia avuto vita facile fin dall'inizio. ll primo a postare il proprio disappunto su Facebook -ad appena poche settimane dall'apertura- era stato il collezionista italiano Carlo Pepi -massimo esperto di Modigliani- che già nel 1984 aveva contribuito a smascherare la natura spuria di alcune sue teste.

"Cosa aspetta il Comune di Livorno a ritirare per protesta i suoi tre quadri dalla mostra di Genova? (...) Tre opere vere custodite dalla città di Modigliani per rispetto non devono stare insieme a tanti falsi”. Aveva esordito, trovando fin da subito l'appoggio da parte di altri critici del calibro di Marc Trestellini, autore del Catalogue raisonné Modigliani.

"Questa mostra è dubbia e ho dovuto segnalare questa situazione alle autorità italiane non appena ho visto il contenuto. L’Istituto conosce queste opere, si tratta di falsi, disponiamo di tutta la documentazione e prove scientifiche per confermarlo”. Ribadisce lo studioso francese, arrivando ad insinuare che la questione non riguardi pochi casi ma fino ad un terzo delle opere esposte.

Quali siano le opere sospettate di falso per il momento non è dato sapere, tutto quello che si può fare è aspettare che la procura di Genova si avvalga dei propri periti per dare delle risposte.