La Abu Dhabi Music and Arts Fundation, l'Associazione Culturale più importante e più antica degli Emirati, costantemente e proficuamente impeganta nel collezionare Arte contemporanea e nella promozione di artisti storicizzati ed emergenti, ha selezionato ben cinquanta di essi affinché affermassero, con le loro opere, il costante sforzo di un popolo, di un territorio e di una struttura politico- governativa nel voler costruire una propria identità. Questo perché la UAE (United Arab Emirates), composta da sette stati siti nel Golfo Persico, è stata proclamata monarchia federale soltanto dall'anno 1971.

Gli artisti già protagonisti dell'arte contemporanea internazionale

Alla rassegna partecipano artisti già molto noti ed affermati, tra essi spicca il nome del pittore sessantaduenne Obaid Suroor che ha esposto da vero protagonista alla 56^ edizione della Biennale di Venezia, all'interno del padiglio dedicato, appunto, agli artisti degli Emirati Arabi. Le sue opere sono note per rappresentare con insistenza l'ammirazione e l'amore per la storia e gli antichi costumi del suo Paese e del suo Popolo. Nella circostanza espone un dipinto ad olio su tela dove ha riprodotto la Fortezza di Al Fujairah che è stata teatro di una storica battaglia conseguente ad un attacco dell'esercito inglese all'epoca del colonialismo occidentale.

Particolarmente interessante è la texture di palline rosse che l'artista ha sovrapposto al paesaggio, come a significare che la modernità deve andare oltre le immagini di un passato di sacrificio e di lotta, pur conservandone il ricordo iconografico ed il rispetto dei valori. Un vero e proprio monito al progredire senza dimenticare la storia di un popolo.

Altro artista molto importante che trova posto nella rassegna è Mohammed Kazem, nato a Dubai nel 1969, già noto per le sue pionieristiche opere concettuali realizzate con i vari linguaggi della contemporaneità: videoarte, fotografia, musica elettronica ecc. Anch'esso ha partecipato alla Biennale di Venezia, precisamente alla 55^ edizione, dopo avere esposto nelle più importanti gallerie d'arte contemporanea di New York.

In questa mostra di Berlino presenta una serie di fotografie in cui compare esso stesso sperduto in territori desertici, a fianco ad una bandiera conficcata sul terreno. Un ivito ad "occupare" territori attualmete disabitati ed improduttivi affinché vengano "bonificati" dalla modernità.

Una nuova generazione di artisti

I nuovi protagonisti nel panorama artistico degli Emirati che vengono presentati nella rassegna berlinese sono una ventina. Tra le loro opere spicca quella della giovane Sarah Al Agroobi, nata nel 1986: si tratta di una scultura eseguita nel 2016, intitolata The desert rose. L'opera, realizzata utilizzando la sabbia proveniente da tutti e sette gli Stati facenti farte degli Emirati, costituisce una vera e propria analisi critica degli stereotipi che riguardano il suo Paese.

Portrait of a nation, Berlino, Fondazione Olbricht - fino al 29 ottobre.