E' arrivata al cinema la storia di Luigi Di Cicco, figlio di Giuseppe di Cicco, detto "Peppe ‘e Cecce", influente camorrista campano attivo soprattutto nell'Aversano. Suo padre, tra gli anni settanta e ottanta, operava in favore della Nuova camorra organizzata del super boss Raffaele Cutolo, per poi aderire in un secondo momento al clan dei Casalesi, confluendo nella fazione Bidognetti.

A dire di NO alla vita da camorrista, suo figlio Luigi, che ha deciso - con non poche difficoltà - di prendere le distanze dai familiari. Luigi, cresciuto in un ambiente poco salubre e con un'infanzia decisamente difficile, ha voluto scrivere, a quattro mani con il giornalista Michele Cucuzza, Gramigna.

Dal libro, che avuto un grande successo - ormai giunto alla seconda ristampa - è stato tratto l'omonimo film, al cinema dal 23 novembre.

La pellicola è stata prodotta dalla Klanmovie Production con la regia di Sebastiano Rizzo. Nel cast, tra gli attori: Gianluca Di Gennaro, che interpreta il protagonista; Biagio Izzo, nei panni del padre (che nel film si chiama Diego); Enrico Lo Verso nelle vesti di Vittorio, il professore di calcio del ragazzo.

Il film racconta proprio la voglia di riscatto del giovane Luigi, contro quella camorra spalleggiata anche da suo padre, che vive dietro alle sbarre con un ergastolo da scontare. Figura fondamentale nella drammatica storia, la mamma - interpretata da Teresa Saponangelo - che come un angelo custode gli consente di riuscire a distaccarsi da una vita apparentemente già segnata.

Rizzo, ha dichiarato: "Ho deciso di raccontare questa storia così complicata dal punto di vista psicologico, perché volevo dare un messaggio di speranza soprattutto ai giovani che si trovano in queste condizioni". Il film rientra in un progetto socio-educativo intrapreso con l’Università cattolica LUMSA, e oltre ad uscire nelle sale cinematografiche sarà proiettato in 200 scuole e università, grazie anche al patrocinio dell’Unicef.

La pellicola inoltre, è in concorso per il premio David giovani, che viene conferito da una giuria di alunni delle scuole secondarie.

La vita attuale e le speranze di Luigi Di Cicco

Luigi adesso ha un ristorante a Civitavecchia e non vuole fare certo l'eroe. Questa esperienza, che ha messo la sua storia e se stesso sotto i riflettori, è stato un modo per dire ancora una volta no, e per aiutare anche altri a prendere una strada diversa da quella solcata dai familiari.

Il 42enne, nonostante il dolore che ha provato negli anni nel vedere il papà dietro le sbarre, ha affermato: "Lo amo, ma non gli perdono la vita che mi ha regalato - poi ha aggiunto - mi auguro che il film diventi anche un'associazione per aiutare i detenuti a trovare occupazione dopo il carcere".