Mancano pochi giorni alla chiusura della mostra intitolata World Press Photo Exhibition 2017. La suggestiva cornice del Museo Villa Pignatelli di Napoli ospiterà, infatti, fino a domenica 7 gennaio l'esposizione internazionale. Immagini che hanno fatto la storia del fotogiornalismo mondiale potranno essere osservate da vicino in tutta la loro reale e ruvida comunicazione. Prima tra tutte la foto vincitrice del World Presso Photo of The Year per l'anno 2017 che immortala l'assassinio ad Ankara dell'ambasciatore russo Andrey Karlov.

Una foto che racconta la storia con un omicidio

Il fotoreporter Buhran Ozbilici si trovava ad Ankara all'inaugurazione di una mostra sul paesaggio russo il 19 dicembre 2016. Era lì per caso e non sapeva che la sua macchina fotografica gli avrebbe permesso di entrare nella storia. "Ho immortalato un momento storico che è anche un momento di alto giornalismo - dichiara in una intervista video che è proiettata nelle sale del Museo Pignatelli - ma non posso fare a meno di pensare che ho rappresentato un omicidio. Oggi tutti possono fare foto con i propri cellulari, questo fenomeno si chiama 'giornalismo dei cittadini' e io trovo che sia una realtà che va contro l'etica del giornalismo. Chi era con me quel giorno in quel polo museale ha scattato foto con il proprio cellulare".

La dinamica dell'omicidio in diretta a cui Ozbilici ha potuto assistere è stata molto veloce. L'ambasciatore russo Andrey Karlov stava realizzando una conferenza per l'apertura di una mostra quando è stato raggiunto alle spalle da un poliziotto in borghese, Mevlut Mert Altintas, che gli ha sparato. Dopo aver assassinato il politico, il poliziotto si è dichiarato fedele alla Siria e ha affermato di aver compiuto questo gesto per vendicare le vittime innocenti cadute nella città di Aleppo.

Quando le foto vanno oltre la nostra immaginazione

Il percorso da compiere all'interno delle sale del Museo Pignatelli di Napoli è denso di inaspettate suggestioni. Gli scatti immortalati dai fotografi di fama internazionale ci portano ad osservare da vicino realtà a noi sconosciute. Possiamo infatti imbatterci in un acceso torneo di scacchi tra i bambini di alcune scuole dell'Est dell'Europa o in paesaggi desolati di cittadini che vivono ai confini del mondo, relegati tra la neve e il gelo.

Sulle pareti delle sale sono affissi anche racconti di emarginazione, riscatto e solidarietà tra l'uomo e il mondo animale. L'accoppiamento dei Panda in Asia è un rituale da monitorare con cautela per tutti gli addetti alla riserva naturale in cui gli ultimi esemplari di questa specie vivono in totale protezione. Nella mostra c'è spazio soprattutto per crude immagini di guerra e desolazione causate dallo sgancio delle bombe che distruggono i focolai domestici. Viene rappresentata anche la speranza mista ad illusione per le centinaia di clandestini che sbarcano sulle coste italiane sfidando la morte e il mare in una traversata ai limiti del possibile.