"Troppe persone stanno perdendo completamente il senso della vita reale sentendosi in assoluto potere di decidere cosa sia giusto dire o fare in determinate situazioni o a seguito di determinati fatti del quotidiano": con queste parole (che fanno parte di un lungo post di sfogo su instagram) Michelle Hunziker si sfoga contro chi l'ha accusata, dopo la morte del popolare conduttore televisivo Fabrizio Frizzi, di non aver speso nessuna parola di dolore o condoglianze alla famiglia (Frizzi lascia una giovane compagna e una bimba piccola).

Dopo l'improvvisa scomparsa del conduttore romano sono stati molti i personaggi, famosi e non, che hanno espresso il proprio dispiacere per la perdita di un uomo di alto valore professionale e umano ma la showgirl svizzera aveva deciso di non donare le sue parole in pasto ad un social network.

Il lungo post di sfogo

Michelle Hunziker ha voluto spiegare, tramite un post pubblicato sulla sua pagina Instagram i motivi del suo silenzio e quello che lei pensa di queste situazioni. La conduttrice scrive che la sua decisione di non 'parlare' della scomparsa di Frizzi (di cui non fa mai il nome ma lo lascia intendere) non denota in alcun modo una mancanza di interesse o dispiacere perché non è detto che chi non si esprime sui social non possa, comunque, soffrire. Inoltre la Hunziker spiega anche cosa sono per lei i social cioè un posto di creatività e motivo per ognuno di essere sé stessi, non certo un posto in cui regni falsa moralità. Michelle consiglia a tutti coloro che in qualche modo le hanno voluto dire cosa fare o come comportarsi davanti alla morte di un caro collega di "farsi un esame di coscienza".

La 'difesa' del noto giornalista Massimo Gramellini

Anche Massimo Gramellini, noto giornalista del Corriere della Sera , ha voluto 'difendere' la scelta fatta da Michelle di non esprimere pubblicamente il proprio dolore.

Gramellini scrive che in ogni famiglia (anche meno famose e meno sotto i riflettori televisivi) esistono quelli che lui chiama 'i professionisti delle condoglianze' cioè quelli che si lasciano andare a commoventi condoglianze e finto dispiacere nei confronti di chi, magari, in vita aveva destato ben poco il loro interesse.

Il giornalista commenta ancora (con una certa ironia) scrivendo che, anche se sembra incredibile, esistono ancora persone che non smaniano dalla voglia di esprimere in pubblico le proprie emozioni: diventa necessario, a volte, rivendicare il diritto di potersi sottrarre all'obbligo della faccia mesta e della frase memorabile da sfoderare a comando".