Pensando alla città lagunare, è inevitabile attingere ad un immaginario ricco e vastissimo che va dalla letteratura al cinema; da Shakespeare sino a Luchino Visconti, Venezia, con le sue calli e la sua atmosfera sospesa e decadente ha ispirato opere di straordinaria importanza. Una di queste dal titolo The Stones of Venice (in italiano, Le pietre di Venezia) è uno dei saggi di critica architettonica e artistica del XIX secolo; l'autore è un virtuoso dello sguardo, punto di riferimento per la storia dell'Arte, lo scrittore inglese John Ruskin, grande cultore delle bellezze del nostro paese.

John Ruskin e Venezia

Da sempre grande ammiratore di Venezia, Ruskin dedica il suo saggio più famoso all'esaltazione dell'aspetto decadente che contraddistingue la città lagunare: l'impronta medievale e bizantina che, lontana anni luce dal modello rinascimentale, conferisce a Venezia e alle sue 'pietre', secondo lo scrittore inglese, quell'aspetto di strutturale caducità, di città sospesa sull'acqua e nel tempo.

L'aspetto 'gotico', antitetico al classicismo di matrice rinascimentale, che rivendica la fragilità come valore estetico trova spazio in una mostra dal titolo John Ruskin. Le pietre di Venezia, a cura di Anna Ottani Cavina, gravita proprio intorno al tema dell'essenza del gotico così come concepita dallo scrittore inglese e narrata attraverso un centinaio di opere che testimoniano di una fervente attività di osservazione e riflessione.

John Ruskin si recò a Venezia 11 volte tra il 1835 e il 1888 e nel corso dei suoi soggiorni stilò taccuini, fece rilievi architettonici, dipinse acquerelli e diede luogo ad altra produzione documentale che la mostra espone a testimonianza di una dedizione di sguardo e di un legame fortissimo tra il saggista e la città.

Ruskin, che considerava il gotico di cui Venezia era espressione esemplare come il culmine artistico e architettonico nonché etico dell'umanità, fotografava una realtà quasi immaginifica che temeva potesse andare per sempre perduta se il restauro fosse intervenuto a deturpare per sempre le pietre di una città unica al mondo; in tal senso le opere di Ruskin sono traccia testimoniale di uno sguardo che vuole preservare il passato senza snaturarlo.

Quando e dove sarà visitabile

Sarà possibile vedere la mostra fino al 10 giugno 2018 presso il Palazzo Ducale- Appartamento del Doge dalle 8.30 alle 17.3 (ultima entrata h 16.30) e dal 1°di aprile con ingresso esteso sino alle 19 (ultima entrata h 18.00).