È un periodo tormentato per Roman Polanski, che nonostante un'età ormai avanzata, 84 anni, rimane battagliero, sprezzante ed è in procinto di avviare un'azione legale. Avevamo già parlato delle vicissitudini legate al provvedimento preso recentemente dal consiglio direttivo dell'Academy di espellerlo dall'associazione, insieme a Bill Cosby, per condotta immorale riconducibile allo stupro ai danni di Samantha Geimer nel 1977. A far notizia ora, invece, sono le sue dichiarazioni rilasciate in un'intervista al giornale Newsweek Polska in cui il regista prende pesantemente posizione sul movimento #MeToo, nato per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle molestie e le violenze subite dalle donne soprattutto nel campo lavorativo.
Il noto regista afferma che si tratta di un movimento farsa, "Una totale ipocrisia, una vera e propria isteria collettiva".
L'intervista, rilasciata qualche giorno prima del provvedimento di espulsione adottato dall'Academy nei suoi confronti ma pubblicata il 9 maggio, tocca anche le tematiche inerenti la condotta che l'industria cinematografica ha intrapreso per ciò che riguarda le molestie sessuali. Anche su questa tematica le parole di Roman Polanski non sono state tenere, definendola una vera e propria isteria di massa che si ripresenta ciclicamente nella storia dell'uomo, delle volte prendendo una piega violenta e drammatica, come in occasione della Rivoluzione francese, oppure in maniera più tranquilla.
Causa all'Academy
I toni e le tematiche delle dichiarazioni nell'intervista, si inseriscono in un contesto più ampio che vede il regista al centro del ciclone anche per per la sua espulsione dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, come abbiamo visto. È di questi giorni, infatti, la decisione di Roman Polanski di fare causa all'Academy.
L'avvocato Harland Braun, difensore del regista, ha stigmatizzato l'operato dell'Academy nel suo complesso, secondo il Los Angeles Times, rilasciando alcune affermazioni: "Non stiamo contestando il merito dell'espulsione, ma il fatto che la vostra organizzazione ha palesemente violato i propri standard di condotta, oltre a quelli richiesti dalle leggi che regolamentano le corporazioni statunitensi".
Ora la palla passerà molto probabilmente ai giudici, e di qui a poco avremo nuove dichiarazioni e nuove accuse. Tuttavia a noi piace ricordare Roman Polanski come grande regista capace ancora di regalare al pubblico pellicole di qualità, come il suo recente "Quello che non so di lei", o per la sua carriera di eccezionale cineasta che l'ha visto dirigere pellicole che sono entrate di diritto nella storia del Cinema.