Il 14 settembre 2018, il cantante Franco Califano, scomparso nel 2013, avrebbe compiuto ottant'anni. Il cantautore romano è nato nello stesso anno di altri due personaggi del mondo dello spettacolo, Adriano Celentano e Maurizio Costanzo. Califano rappresenta la storia della Musica italiana, e i suoi cinquant'anni di carriera sono lì a ricordarcelo. Negli anni Sessanta ottiene i primi successi. Siamo nel 1965 quando scrive il brano 'E la chiamano estate' per il cantante Bruno Martino. Nel 1967 scrive insieme a Nicola Salerno il brano La musica è finita cantato da Ornella Vanoni e divenuta una canzone di successo dell'artista.

Il 1973 rappresenta uno dei momenti più alti della carriera del cantautore nato a Tripoli poichè scrive il brano Minuetto destinato alla cantante Mia Martini.

I grandi successi e 'Tutto il resto è noia'

In quell'estate il brano ottiene le maggiori vendite e si posiziona al secondo posto nelle classifiche italiane. Non si può dimenticare la collaborazione con Peppino Di Capri per il quale scrive la canzone 'Un grande amore e niente più' che vince il Festival di Sanremo. Nel 1976, anche l'attività di cantante ottiene una svolta decisiva grazie all'album 'Tutto il resto è noia', di cui fanno parte brani come 'Bimba mia' e 'Me 'nnammoro de te'. Califano ebbe una grande amicizia con Edoardo Vianello, al quale affidò il brano 'Semo gente de borgata'.

Alla fine degli anni Settanta, prende parte ad alcuni film tra cui spiccano 'Gardenia', il 'Giustiziere della mala' e 'Due strani papà'.

'Impronte digitali' e l'esperienza carceraria

Un altro brano noto di Califano è 'Un tempo piccolo' che nei primi anni è stato rimodernato dall'amico Federico Zampaglione. Nel 1992 un altro successo porta alla ribalta il 'Califfo' che reinterpreta il brano 'Un'estate fa'.

Nella sua vita Califano ebbe anche qualche problema con la legge. Nei primi anni Settanta, fu arrestato perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti, insieme a lui rimase coinvolto anche Walter Chiari. Poi entrambi furono assolti con formula piena, ma da qui cominciò un calvario giudiziario che lo accompagnò nei successivi due decenni e che divenne parte integrante del suo personaggio.

Nel 1984 l'esperienza carceraria ha portato il cantautore a scrivere un brano di grande notorietà come 'Impronte digitali' basato sulla sua storia. Per le tematiche trattate nei suoi brani il 'Califfo' è stato definito il Prevert di Trastevere. Una delle donne più importanti della sua vita è stata l'attrice Mita Medici, con la quale ha avuto una storia durata alcuni anni. Sono passati cinque anni dalla morte dell'artista amato dal popolo, scomparso il 30 marzo 2013, tre giorni il suo ultimo concerto.