Muse neoclassiche munite di strumenti a corda e a fiato formano quadri di soffusa e rarefatta grazia nei dipinti del Teatro Sociale di Rovigo che quest'anno compie 200 anni. Rappresentano anche il logo del Bicentenario che si propone di essere un evento per il quale l'Arte rompe gli argini, diviene comunicazione aperta con la città, momento in cui si possa impregnare di contenuto l'obiettivo delle attività artistiche che incontrano il "sociale". Queste finalità sono state esposte nella conferenza stampa del 24 settembre a Palazzo Nodari, sede del Comune del capoluogo polesano, e si riannodano, d'altra parte, alle vocazioni originarie del teatro, sorto nel 1819 nella fase del passaggio dalla "Repubblica Veneta" al regno "Lombardo Veneto", quando Rovigo iniziava a guadagnare la sua fisionomia di epicentro di diffusione delle attività socio-culturali ad opera della buona borghesia dell'epoca.

"Il Teatro è fatto di passione e di persone - ha precisato il Sindaco Massimo Bergamini nell'incontro con la stampa - che sono gli sponsor economici, gli artisti, tutti i lavoratori dagli scenografi ai tecnici di luci e suono, i rappresentanti di enti e realtà associative. Questo singolare fenomeno di sinergie è nella città e per la città, la arricchisce ed emoziona. La stagione 2017-2018 è andata benissimo, ci auguriamo che la prossima registri un ulteriore incremento di presenze".

Il nutrito cartellone di spettacoli ed eventi speciali

Orizzonti culturali che si estendono anche per l'Assessore comunale alla Cultura Alessandra Sguotti che ha illustrato nel dettaglio la programmazione, a cominciare dalla lirica, dato che Rovigo ascrive il suo teatro fra i maggiori 28 di tradizione.

"Si esordirà il 9 novembre con il Nabucco di Verdi - ha chiarito Sguotti - per proseguire con Le Nozze di Figaro di Mozart, Turandot di Puccini, L'Elisir D'Amore di Donizzetti. La prosa prevede un pre-evento di apertura il 18 novembre con Giuseppe Fiorello ed il suo spettacolo dedicato a Domenico Modugno "Penso che un sogno così.." e si avvicenderanno altri nomi prestigiosi da Alessio Boni a Violante Placido e Stivalaccio Teatro.

Per la danza, il 31 gennaio 2019 sarà in scena il Balletto di Roma con "Otello" e sono confermati gli appuntamenti ormai consueti del "Christmas Carol", gli auguri di Natale il 20 dicembre con i cori della città ed il "Concerto di Capodanno" con i fiati del rinomato Conservatorio "Venezze" di Rovigo. Il palinsesto jazz, collocato al Ridotto del teatro, è sfavillante con il tributo a Miles Davis e l'omaggio all'indimenticabile Marco Tamburini che aveva ideato la rassegna "Il Jazz in....Comune".

Proseguirà anche l'esperienza del Teatro Ragazzi, che ha riscosso un notevole successo con la narrazione delle opere liriche ai più piccoli e fra gli eventi speciali organizzati spiccano l'operetta "La Vedova Allegra" di Lehar, sul palcoscenico del Sociale il 30 dicembre, la Festa di Carnevale con galà di beneficenza, "Il Circo Immaginario" con il grande ballerino fantasista Thierry Parmentier, lo spettacolo "Ho un lupo nella pancia" della Compagnia "La Piccionaia", il "Tartufo" di Opera Entertainment e "Rosa canta e cunta, il coraggio di Rosa Balestrieri", lavoro di Minimiteatri". Collabora alle iniziative del Bicentenario anche il Teatro Del Lemming di Rovigo e momento centrale delle celebrazioni sarà la rappresentazione, il 14 aprile 2019, dell'opera lirica di Pietro Generali "Adelaide di Borgogna" che fu il primo spettacolo del Sociale nell'aprile del 1819.

Un'ampia rete di patrocini e contributi

Il Bicentenario ha reso "attori sociali" un'amplissima rete di sostenitori: dal Mibact alla Regione Veneto, alle Fondazioni Rovigo Cultura, Cariparo, Banca del Monte, all'Agis Triveneto, Arteven, Asm set, Rovigo Banca, Trivellato Motors e Ottica Toffoli. La scena della città incontra, quindi, il palcoscenico, sul presupposto che, come ha dichiarato durante la conferenza stampa la rappresentante della Regione Veneto Chiara Marabini, il propagarsi delle energie culturali costituisce un fattore di crescita delle comunità.