In un momento molto delicato per la vita del Brasile, alle prese con le elezioni più difficili della sua storia democratica, Roger Waters, in tour nel paese sudamericano, non rinuncia ad attaccare il candidato del partito social-liberale Bolsonaro. E stavolta lo fa rischiando fino "all'ultimo".

Dopo l'attacco avvenuto lo scorso 11 ottobre durante il concerto a San Paolo, in cui aveva fatto proiettare da un maxischermo i nomi di leader populisti e di destra come Trump, Le Pen, Orbán, Kurz e Farage con l'invito a "resistere al fascismo", lo scorso 26 ottobre l'ex Pink Floyd, in concerto a Curibita ha deciso di sfidare le autorità.

Fino all'ultimo secondo

Secondo l'attuale legge in Brasile, dopo le ore dieci di sera di venerdì 26 è vietato discutere di politica pubblicamente. La polizia locale si è inoltre raccomandata con l'agenzia che ha organizzato il concerto di Waters, ricordando come, se avesse parlato di politica dopo quell'orario, avrebbe rischiato l'arresto.

Waters, nel concerto di venerdì scorso, ha recepito il messaggio ma ha comunque lasciato tutti col fiato sospeso: nonostante l'avvertimento, il musicista non ha voluto rinunciare a dire comunque la sua, facendo i conti col tempo. Due minuti prima delle 22 ecco che spuntano sul maxischermo un elenco di nomi come quelli mostrati in occasione del concerto di San Paolo

A trenta secondi dalle ore 22 fa proiettare un nuovo messaggio tradotto in portoghese per essere letto dal pubblico.

"Ci restano 30 secondi. Ci hanno detto che non si può parlare di elezioni dopo le 22. Prima di domenica, questa è la nostra ultima occasione per resistere al fascismo. Ele Nao".

E alle 22 in punto, quella che potrebbe essere definita l'ora X, appare un nuovo messaggio in cui afferma di rispettare la legge.

Qualche ora dopo il concerto dall'account twitter di Bolsonaro viene pubblicato un messaggio: si legge che si vuole tutelare le persone sul suolo brasiliano in quanto esseri umani, i quali però hanno comunque il dovere di rispettare e osservare le leggi del Brasile.

Un messaggio sicuramente implicito.

Il futuro del Brasile

La figura di Jair Bolsonaro, leader del Partito Social-Liberale, sta dividendo il Paese: dopo il primo turno in cui ha sfiorato la vittoria, resta comunque in vantaggio nei sondaggi su Fernando Haddad, chiamato nell'arduo compito di far rivivere il partito dopo l'arresto e la detenzione del suo fondatore, nonché Presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva.

In queste ore in cui il Brasile sta votando il suo presidente viene da chiedersi se ne vedremo delle belle in occasione dell'ultimo concerto del tour di Roger Waters, che è previsto il prossimo 30 ottobre a Porto Alegre: qualunque sia l'esito delle elezioni sicuramente il musicista britannico avrà comunque il bisogno di dire la sua, sempre e comunque. Questo è il suo modo di fare musica.