I Greta Van Fleet dividono la critica e gli ascoltatori: se i primi sono spesso spietati e senza mezzi termini, come il magazine Pitchfork che li ha stroncati definendoli dei "vampiri", il pubblico italiano ha risposto come meglio non si poteva all'annuncio delle loro date. I biglietti sono andati subito polverizzati e la data di Milano all'Alcatraz del prossimo 24 febbraio ha già registrato il tutto esaurito.

Niente male per una band che ha appena pubblicato il suo primo album e fa parlare molto di sé: i fan sembrano apprezzarli e hanno ottime parole per questa band giovanissima.

C'è chi li critica e li accusa di scopiazzare troppo gli anni 70 e i Led Zeppelin, ma ricordiamoci che sono poco più che ventenni. Dovranno maturare: e lì si vedrà in tutti i sensi che cosa possono darci i Greta Van Fleet.

L'intervista a Jake Kiszka

Intervistato da Rolling Stone, il chitarrista della band, Jake Kiszka, ha parlato dell'idea di musica che sta dietro alla band e lo ha fatto partendo da un discorso generico sul rock e sull'eterno e tormentato dibattito che può essere riassunto con la frase "Il rock è morto?".

Kiszka ha le idee chiare e afferma che quello che sta distruggendo la musica e l'arte oggi è il fatto di dover "inseguire le mode": e l'unica rassicurazione sta nel avere certezze economiche di guadagno.

Critica le etichette accusandole di essere esclusivamente degli imprenditori interessati solamente ad ottenere guadagni e avere dei ritorni dagli investimenti che fanno. Fare musica con questa realtà è difficile, proprio perché l'arte viene snaturata e diventa un bene da vendere e consumare.

'Musica per la gente'

Ed è per questo che il chitarrista elogia l'epoca dell'oro della musica, gli anni '60 e '70, perché è in quel periodo che la musica "significava qualcosa", a differenza da oggi.

Era musica fatta "dagli artisti per gli artisti, musica per la gente".

Secondo Jake non bisogna quindi stupirsi se il rock sia diventato una novità: "la gente oggi dice che è morto, ma sono in pochi. Semmai è una specie a rischio". E rivendica il ruolo della sua band che potrà far vedere da vicino ai giovani d'oggi che cos'è il rock.

Gli impegni della band

Attualmente la band è fitta d'impegni: stasera in Olanda inizia il loro tour europeo e a novembre torneranno negli Stati Uniti. E poi Australia alla fine dell'anno e a febbraio di nuovo Europa, con la seconda parte del tour europeo che riprenderà in Spagna il 22 febbraio e vedrà la band impegnata fino ai primi di giugno.

Inoltre pare che la band stia lavorando ad un secondo disco, che potrebbe uscire, forse, entro il 2019. Staremo a vedere.

Sicuramente dovranno passare diversi anni prima che i Greta Van Fleet possano essere ammessi nella Rock and Roll Hall of Fame: e chissà se non ne saranno esclusi a lungo, come succede a tante band, Iron Maiden inclusi.