Le grandi città si fanno riconoscere. Quasi non ci si fa più caso, tuttavia basterebbe mettersi in ascolto per un attimo per scoprire ciò che le caratterizza: rumori di diverso tipo; autobus che di continuo si vuotano e si caricano di passeggeri più o meno dediti al dialogo; sinfonie di clacson che chiedono strada; cantieri stradali. Lo scrittore Stephen King ha pensato bene, almeno su carta, di allontanarsi da quel tipo di trambusto e ambientare la sua nuova opera in un contesto meno opprimente. Meglio e più salutare una cittadina di provincia dove, quando l’alba cede al giorno il silenzio non è interrotto da offese acustiche e, comunque, anche quando l’attività delle persone entra nel vivo, essa si manifesta in maniera rallentata.

È qui che trova spazio lo svolgimento di “The outsider” (Sperling & Kupfer, pag. 530), il suo nuovo thriller. Il libro sarà pubblicato il 23 ottobre 2018.

La persona della porta accanto

Tuttavia, in questo bel romanzo tradotto in italiano dal valente Luca Briasco, la scelta del luogo tranquillo come sfondo per le vicende narrate, è solo un escamotage dello scrittore statunitense: è all’ombra dei tranquilli caseggiati del piccolo centro che avverrà una barbara uccisione. Di solito, un individuo che si reputi avere inclinazioni comportamentali e psicologiche simili alla maggioranza delle altre persone, è designato con una sorta di definizione che tende a tranquillizzare: ‘la persona della porta accanto’.

Insomma, dovrebbe essere una persona portatrice di semplicità e normalità. Ma Stephen King non pare d’accordo e stravolge queste aspettative. Infatti, il personaggio principale intorno al quale girano i fatti del suo attesissimo nuovo giallo, è proprio una di quelle figure.

Caccia all’assassino

Un bambino di soli undici anni è ritrovato martoriato nel parco.

A scoprirlo è stato il signor Ritz che accompagnava il suo cane nella sua ordinaria passeggiata serale. L’uomo appare sconvolto. Il poliziotto gli chiede più particolari. Ma, a Flint City uomini, animali e architetture non sono abituati a fungere da testimoni per delitti così orribili. In città, adesso si sa, esiste un mostro.

Bisogna fermarlo. Gli uomini in divisa raccolgono febbrilmente altre testimonianze. Gruppo sanguigno e DNA vengono rintracciati e sommati ai risultati delle impronte digitali. Tutto porta verso un nome, Terry Maitland, il professore d’inglese. È marito e padre esemplare e allena la squadra dei piccoli appassionati di baseball. Comunque, è arrestato. Il caso sembra risolto; ma l’accusato ha un alibi inattaccabile: il 10 luglio – data dell’orribile evento – non era a Flint City. Terry ha testimoni oculari che attestano questo dato.