Dopo l’acqua, probabilmente, in Italia è la bevanda più amata. Anzi, a volte è definito ‘oro nero’. Tuttavia, il petrolio c’entra poco: si tratta del caffè. Il caldo liquido moro che in tutte le stagioni fa compagnia alle persone, offre diverse spiegazioni in riguardo al suo successo. Qualunque sia la più accreditata, per lo scrittore Dave Eggers il trionfo del caffè è riconducibile a una sorta di ‘missione’. Infatti, nel suo libro pronto per essere pubblicato il 30 ottobre 2018 – “Il monaco di Mokha” (Mondadori, pag. 348) – è proprio in quel modo, come ‘missione’, che il protagonista sente il suo interesse nei riguardi della piccola pianta tropicale che fa parte del genere ‘Coffea’.
Il sogno americano
È assodato che il popolo americano sia costituito da individui provenienti da tutte le terre conosciute prima del fatidico 1492. Dopo l’approdo delle temerarie caravelle dell’ammiraglio Cristoforo Colombo, da ogni parte del pianeta si sono mosse orde di individui in cerca della propria chance sulla Terra. Del resto già il nome, il Nuovo Mondo, era una sigla perfetta: sembrava promettere tanto e a buon prezzo. Bastava avere nelle vene il binomio coraggio e baldanza, e nel cuore la capacità di sognare. Ed era fatta. È a questa genia che appartiene il personaggio principale che Dave Eggers ha disegnato per questo suo recente romanzo.
Trama del romanzo
È un viaggio incredibile quello che Mokhtar Alkhanshali, questo il nome del protagonista, percorre in cerca del suo posto nel mondo.
Il fatto è che alcuni individui, pur avendo almeno agli occhi degli altri un ruolo già preciso, sentono dentro loro stessi l’incongruenza tra quello che sono e ciò che si adattano ad esercitare. Il giovane ventiquattrenne è tutto sommato quello che si potrebbe definire una persona integrata; lavora a San Francisco, in uno stabile di lusso; con la sua professionale livrea in bella vista, svolge la professione di portiere.
Insomma, nella sua ordinarietà, è un cittadino con diritti e doveri. Come tutti. Tuttavia, in perfetto accordo con il concetto di american dream, Mokhtar nasconde sotto l'uniforme che usa in quel palazzo sfarzoso, un carattere di sognatore. Il mondo non può essere tutto lì, in quel portierato che brilla di valori altrui: deve darsi da fare per cercare il suo, di valore.
E se per diventare qualcuno, ad esempio un famoso esportatore di caffè nel mondo, bisogna muoversi, be’, lui è pronto. D’altra parte lui è americano yemenita e, proprio lo Yemen, è storicamente riconosciuto come uno dei primi punti di produzione del corroborante liquido scuro. Il ragazzo, quindi, si reca nella sua terra di origine e da inizio a un’avventura economica e sociale che ha dello strepitoso.