E' un giorno importante, per la musica di certo, ma anche per la cultura e l'Arte internazionale. L'Unesco ha infatti dichiarato la musica reggae come un bene immateriale dell'umanità, da preservare e far conoscere. Un riconoscimento artistico importante per la musica di origine jamaicana, nota ai più grazie a Bob Marley, massimo esponente di questa tradizione musicale e culturale. Gli addetti ai lavori hanno giudicato questo stile musicale importante per capire le ingiustizie che ci circondano e per ricordare valori fondamentali come l'amore, la fratellanza e la giustizia sociale.

Bob Marley e Peter Tosh

Da oggi dunque potremo annoverare il reggae come un vero e proprio patrimonio, degno di protezione e diffusione, perché intimamente connesso ai principi egualitari che le Nazioni Unite e l'Unesco vorrebbero portare avanti. Fondamentale per l'espansione del reggae, e il raggiungimento di una diffusione globale, fu sicuramente Bob Marley, cantante e artista jamaicano che ha portato in auge la musica jamaicana, impregnata di quel groove e di quel ritmo che da allora hanno contraddistinto il reggae. Insieme a lui un altro pioniere del genere fu certamente Peter Tosh, amico e collega di Bob Marley, anche lui capostipite di un modo di fare musica che da molti non fu accettato volentieri.

Accettazione del reggae

Infatti, fino a non molto tempo fa, il reggae era considerato inseparabilmente legato a uno stile di vita basato su eccessi, assenza di regole e spontaneità senza limiti. In particolare, si associava in modo pedissequo il reggae con il consumo di marijuana, in un periodo in cui le droghe leggere non erano ancora ben conosciute e rappresentavano a tutti gli effetti un tabù.

Questo contribuiva a distaccare opinione pubblica e reggae, e influenzava negativamente una fetta di pubblico facile preda delle dicerie comuni. Nonostante ciò, questa fase è stata superata grazie proprio alla musica, troppo ricca di temi sociali, voglia di pace e di riscatto per essere accantonata. Era insomma la voce di chi non poteva esprimersi, ma avrebbe voluto farlo.

Il reggae oggi ha subito importanti cambiamenti di stile e di influenze. Ha subito la compenetrazione di generi musicali diversi ed è stato di volta in volta adattato al clima culturale e sociale in cui prendeva vita. In particolare, negli ultimi anni, si è sempre più avvicinato al pop, genere che va per la maggiore in Europa e America negli ultimi decenni. Per citare l'Italia, qualcosa si è cominciato a vedere: si pensi alla collaborazione di Loredana Bertè e dei Boomdabash, e alle reinterpretazioni in chiave reaggae di Francesco De Gregori e Roberto Vecchioni.