Appartiene alla natura dell’uomo e per questo, più o meno, prima o dopo, si presenta nell’esistenza di tutti. Convivere con la sensazione causata da esso, non sempre è agevole. Ognuno, poi, reagisce in maniera differente; ecco allora la corsa frenetica verso l’attività lavorativa; l’esercizio sportivo; la ricerca del potere e della ricchezza; perfino – ma queste reazioni dovrebbero riguardare i meno responsabili – gli affari rischiosi, l’azzardo o la droga sembrano soluzioni per combattere il vuoto esistenziale. Lo scrittore Maurizio De Giovanni ha voluto in maniera del tutto personale e coerentemente legata alla sua scrittura, che predilige il genere ‘giallo’, usare proprio questo speciale sentimento come scenario nel quale immettere le figure presenti nel suo nuovo thriller, ‘Vuoto’ (Einaudi, pag.

345) che sarà pubblicato il 27 novembre 2018.

La squadra investigativa

L’ormai famosa squadra raffigurata dal giallista napoletano è conosciuta con la pittoresca definizione de ‘I bastardi di Pizzofalcone’. È sicuramente un nome crudo e che invita il lettore in un ambiente narrativo fatto di storie drammatiche; o perlomeno che hanno nodi da sciogliere, per liberarne le trame nascoste. I protagonisti di questo commissariato che conserva i disagi storici del primo romanzo di De Giovanni – si chiamava, per l’appunto, “I bastardi di Pizzofalcone’ – sono, coerentemente con la denominazione, figure con caratteri altamente individuali: il commissario De Palma; Giuseppe Lojacono, brillante ispettore; la giovane Alessandra di Nardo; gli agenti Marco Aragona e Francesco Romano; infine e accomunati da problemi familiari, la quarantenne Ottavia Calabrese e l’anziano Giorgio Pisanelli.

La storia di “Vuoto”

L’ispettore Lojacono e i suoi collaboratori si trovano a indagare su una sparizione. Si tratta di una donna. È una professoressa di lettere di un liceo che, senza alcun segnale, avviso o indizio di qualunque natura, svanisce nel nulla. Come se non fosse mai pervenuta su questo pianeta. In un primo momento, se si esclude una sua collega di professione, nessun pare accorgersi del personaggio scomparso.

La docente è sposata a un ricco industriale: l’uomo afferma che la moglie abbia deciso, di sua precisa volontà, di dare un nuovo corso alla propria vita. E, quindi, di essere andata via in cerca del suo destino. Fra le pagine di “Vuoto”, gli agenti del commissariato di Pizzofalcone intuiscono che per dare un risultato al caso in questione, occorra un’indagine di marca informale. Il problema da risolvere, è quello di chiarire cosa abbia portato una persona con una vita apparentemente piena, a manifestare un vuoto incolmabile e tragico e, quindi, a dileguarsi.