“Colmare i vuoti di palinsesto di gennaio e febbraio con una programmazione di qualità”, sono state queste le parole utilizzate in conferenza stampa da Carlo Freccero, nuovo direttore di Rai 2, per presentare il palinsesto della rete.

Tante le sorprese della nuova programmazione: dagli speciali su personaggi che hanno fatto la storia della TV italiana come Beppe Grillo e Roberto Benigni, all’omaggio a Bernardo Bertolucci con la messa in onda di Ultimo tango a Parigi nella versione integrale, fino alla serata del 4 febbraio dedicata, a 20 anni dalla sua scomparsa, a Fabrizio De André, durante la quale verrà trasmesso l’ultimo concerto del cantautore genovese accompagnato da un’intervista alla moglie Dori Ghezzi.

Il nuovo format, omaggio ai grandi personaggi della TV italiana

Si partirà lunedì 28 gennaio con C’è Grillo, format già sperimentato lo scorso 5 gennaio che aveva visto come protagonista Adriano Celentano ed era stato seguito con successo da 2.907.000 spettatori con il 14.4% di share.

Un collage di interviste e immagini di repertorio per raccontare i grandi personaggi della storia televisiva italiana, è questa l’idea del nuovo direttore di Rai2. Sarà poi la volta di Roberto Benigni, Gianfranco Funari ed Enzo Tortora.

Ultimo tango a Parigi: dopo la 'condanna al rogo', in TV per la prima volta senza censure

Attesissima la serata di lunedì 29 gennaio dove andrà in onda, per la prima volta, la versione integrale di Ultimo Tango a Parigi, celebre opera del regista Bernardo Bertolucci scomparso lo scorso 26 novembre.

Una storia controversa quella del lungometraggio del regista emiliano. Il film fu presentato a New York nel 1972, dove guadagnò un ampio successo tra pubblico e critica tanto che Pauline Kael del New Yorker scrisse: “questo è il più potente film erotico mai fatto, può rivelarsi il film più liberatorio mai realizzato”.

Successivamente la pellicola si aggiudicò il David di Donatello e il Nastro d’Argento oltre a due nomination ai Golden Globe e alle nomination come miglior regista e miglior attore protagonista agli Oscar.

I guai per Bertolucci iniziarono il 30 ottobre del 1972 in seguito alla censura del film che costrinse il regista a tagliare alcune scene, censure che saranno effettuate solamente nella versione italiana. In un secondo tempo la pellicola fu sequestrata con l’accusa di "esasperato pansessualismo fine a sé stesso” e prese il via un iter di condanne e assoluzioni in vari atti di giudizio fino al 1976, quando la Cassazione dispose la distruzione del negativo.

Una sola copia, conservata nella Cineteca Nazionale di Roma, fu salvata. Il regista fu poi condannato, per offesa al comune senso del pudore, ad alcuni mesi di detenzione (pena successivamente sospesa) e privato per cinque anni dei diritti civili tra cui il diritto di voto.

Bisognerà aspettare il 1987 per vedere emessa la sentenza di non oscenità e il dissequestro definitivo del film che fino ad oggi non era comunque mai stato messo in onda per intero dalla televisione italiana.