Dopo un rinvio obbligato, a causa della neve, adesso tutto è pronto per l'inaugurazione della nuova mostra personale di Michelangelo D’Auria che verrà aperta al pubblico sabato 9 febbraio alle ore 18.00, nel centro storico di Potenza, presso lo Spazio Eventi della Mondadori, e sarà visibile poi fino al 9 marzo.

L'artista

Lucano di nascita e francese d'adozione, Michelangelo D'Auria durante la sua vita artistica ha collezionato molti riconoscimenti da parte del pubblico e dalla critica, anche estera grazie alle sue esposizioni parigine: ha messo in mostra le sue tele presso la bottega d'Arte del maestro Hervé Visery ed ha partecipato a numerose collettive ad Annency, Thonon les Bains, Aix les Bains, Evian les Bains, Chamonix.

Rientrato in Italia, ha partecipato per tre anni consecutivi a mostre collettive a Courmayer, in Valle D'Aosta. E in terra lucana, ha elaborato numerosi progetti, tante esposizioni e quasi ovunque.

Il suo percorso pittorico è iniziato con lo studio del disegno e delle varie tecniche di rappresentazione grafica: acquerello, tempera, pastelli ad olio. Ed è quest'ultima che ha trovato più congeniale al suo istinto artistico. Nelle sue tele - che vi siano spennellati sopra mondi o forme astratte e indefinite, segni, paesaggi - il comune denominatore è il colore, la sorprendente vivacità e l'armonia cromatica che adotta in tutti i suoi dipinti. "Per me la pittura è colore, una componente essenziale" - precisa D'Auria.

I gialli, i rossi, il violetto, gli arancioni, i marroni caldi della natura rigogliosa si amalgamano all'azzurro del cielo e del mare: quest'ultimo, spesso scenario rappresentato sulle sue tele con paesaggi mediterranei e normanni.

La presenza delle case sembra testimoniare la presenza-assenza dell'uomo, che c'è ma non si vede, come a non voler contaminare la tela con l'aggiunta di interpretazioni oggettive.

Questo almeno ciò che si mostra ai miei di occhi di osservatrice. E alla domanda sul "cosa intendesse invece rappresentarvi", prontamente dice: "personalmente ritengo che l''arte non abbia necessità di essere spiegata. Non esiste una percezione oggettiva delle cose, tutto ciò che noi osserviamo è soggettivo. Ed è proprio per questo che un’idea non può essere più valida di un’altra.

Ogni interpretazione è valida, è giusta, esauriente a prescindere. Un dipinto può comunicare mille sensazioni differenti ad altrettante persone diverse. Il bello dell’arte è la sua libertà di interpretazione, per questo, “spiegare” un’opera d’arte riduce l’immaginazione dell’osservatore".

La mostra

Quest'ultima personale di pittura, comprende 13 dipinti, accuratamente selezionati dall'artista, raffiguranti temi a lui cari, che rievocano luoghi e momenti di vita personale o, più semplicemente, intendono lanciare una provocazione. Le opere sono suddivise in due sezioni: la più copiosa, di paesaggi e natura; e una minore dedicata alle tele astratte. Soggetti diversi che raccontano il percorso artistico e spirituale dell'autore che svela, attraverso i pennelli e i colori, le tappe del proprio viaggio intimo, spirituale e reale.

La personale resterà allestita dal 9 febbraio al 9 marzo e si potrà visitare dalle ore 10:00-13:00 e dalle ore 17:00-20:30. L'ingresso è libero.