Fervono i preparativi per la festa patronale a Sorso, nella provincia di Sassari, dove dal 25 al 27 luglio, sono previste numerose iniziative per onorare San Pantaleo. Quest'anno l'organizzazione dell'evento è stato affidata ai Fedales '69. Un fitto calendario di appuntamenti diventati ormai tradizione.

Il programma

Giovedì 25 luglio, dalle ore 19:30, si tiene l'evento “Sapori e Musica”. Vi sarà la degustazione della porchetta accompagnata dalle canzoni di Giuseppe Canu.

Venerdì 26, vigilia della festa, alle 18:30 il canto solenne dei Primi Vespri in onore del santo medico.

Alle 19:00, la S. Messa. Seguirà alle 20:00, nel cortile della chiesetta di Santa Croce, la tradizionale “cigiunadda”, con un piatto di gnocchetti sardi offerti gratuitamente a quanti vorranno unirsi. Alle 22:00 commedia in vernacolo sussincu e sinnaresu 'L'erediddai chi ti tocca' di Agostino Pinna, a cura dell'associazione teatrale Abbisumeu.

Sabato 27, festa di San Pantaleo, la prima Messa verrà celebrata alle 8:30 da don Luigi Usai. Alle 10:30 verrà presieduta da padre Luigi Maiocchi, parroco di Santa Monica in Sorso. La sera, alle 19:00, la S. Messa verrà officiata da don Francesco Meloni, sorsense, già missionario in Madagascar. A concludere i festeggiamenti religiosi sarà la processione che attraverserà piazza San Pantaleo, corso Vittorio Emanuele, via Umberto, via Capocorso, via Marte, piazza Garibaldi, piazza Marginesu, via Romangia, via Europa, via Salvatore Cottoni, corso Vittorio Emanuele, piazza Sant'Agostino, piazza Bonfigli, corso Vittorio Emanuele e rientro in parrocchia.

Per l'occasione, il noto fotografo e videomaker Emanuele Canu, realizzerà un servizio che verrà trasmesso sui social nei giorni seguenti. Alle 22:00 concerto degli “Ars Sonorum”, con musica per tutti i gusti.

San Pantaleo, martire della fede

San Pantaleo, detto anche Pantaleone, nacque a Nicomedia in Turchia e morì martire nello stesso luogo il 27 luglio 305.

Secondo la tradizione, era figlio del pagano Eustorgio e di Ebula che lo educò al cristianesimo. Dopo gli studi, si allontanò dalla fede dedicandosi agli studi in medicina arrivando a diventare medico di Galerio, imperatore romano durante la tetrarchia dal 293 al 311.

Ritornò al cristianesimo grazie al prete Ermolao e alla morte del padre, Eustorgio, ottenne il possesso di grandi ricchezze.

Per questo fatto, alcuni colleghi lo denunciarono a Galerio durante le persecuzioni di Diocleziano. L'imperatore avrebbe preferito risparmiarlo e cercò in vari modi di fargli rinnegare la propria fede.

Ma Pantaleo non cedette: condannato al rogo si spensero le fiamme, immerso nel piombo fuso si raffreddò. Venne scagliato in mare con una pesante pietra al collo ma il macigno inizio a galleggiare. Condannato ad feras, i leoni iniziarono a saltargli addosso in segno di giubilo. Fu legato ad una ruota ma si sbriciolò dopo che le corde si ruppero. Infine si tentò la decapitazione ma la spada si piegò e in quel momento i suoi aguzzini si convertirono al cristianesimo. Pantaleone pregò Dio di perdonare i suoi carnefici e dopo aver dato il suo consenso gli vennero inchiodate le braccia sul capo e mozzata la testa.

E' patrono dei medici e delle ostetriche. Venerato da numerose chiese cristiane è considerato uno dei quattordici santi ausiliatori, quelli cui si rivolgono i cristiani in casi di particolare necessità, generalmente per guarire da particolari malattie.