Si aprirà domani, venerdì 26 luglio, il secondo weekend del Festival di teatro di figura e narrazioni intitolato “La macchina dei sogni“ che, giunto alla sua 36^ edizione, verrà ospitato all'interno del Museo di Palazzo D’Aumale a Terrasini (Palermo) e vedrà la messa in scena della prima "tragedia in musica" del Teatro dei Pupi ad opera di Mimmo e Giacomo Cuticchio dal titolo "Medusa".
L'ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Il gruppo di lavoro
L'opera, che omaggia sia il melodramma settecentesco sia il teatro di figura, vedrà per la prima volta Giacomo Cuticchio nel ruolo di compositore musicale su un libretto del giovane scenografo, librettista nonché ideatore del concept dello spettacolo, Luca Ferracane.
Mentre Mimmo Cuticchio curerà la regia e la scena con la preziosa collaborazione della moglie, Elisabetta Puleo, curatrice dell'organizzazione.
I costumi sono, invece, di Tania Giordano. A donare maestosità e solennità allo spettacolo, la partecipazione del coro Sine Nomine e di tre cantanti solisti lirici tra i quali il baritono Francesco Paolo Vultaggio, reduce dalla sua interpretazione nella "Cenerentola" inserita nel cartellone del Teatro Massimo.
Ad interpretare Medusa sarà il soprano Federica Faldetta, a Corinna Cascino il ruolo, invece della gran sacerdotessa, Anfitrite, Atena, mentre al baritono Francesco Vultaggio è stato affidato il ruolo del "Dio del mare" Poseidone. Il coro Sine Nomine di Nereidi e Tritoni e, infine, sul podio del direttore d'orchestra, Salvatore Barberi.
L'opera
La tragedia in musica "Medusa", impreziosita dalle composizioni di Giacomo Cuticchio che spaziano da sonorità epiche e marziali, ricordando la tradizionale Opera dei Pupi a suoni bucolici e malinconici tipici del classicismo viennese, rende omaggio ai grandi poeti del Settecento quali Zeno e Metastasio con la sua composizione in versi novenari ed endecasillabi.
Diversamente, però, dal melodramma barocco che terminava solitamente con un lieto fine, qui l'eroina va incontro ad un triste destino. La figura di Medusa ha un forte legame con la Sicilia, in quanto quest'ultima è crogiolo di innumerevoli civiltà, ospitale e bellissima, però viene continuamente calpestata proprio come la protagonista.
La bella Medusa, infatti, verrà destinata dal Fato ad essere maledetta da una dea, Atena, ed immortalata nel suo urlo soffocato che invoca l'amore degli uomini.
"Mettere in scena Medusa" - ha affermato Mimmo Cuticchio - "è stato come tornare alle origini, usando la forza delle marionette e la potenza evocativa del canto e della musica. In scena, i pupari, sono come sacerdoti al servizio della storia e ogni azione è realizzata come una forma rituale".