In occasione dell'iniziativa "Teatro sul Territorio", inserito nell'ambito del Calatafimi-Segesta Festival Dionisiache 2019, andrà in scena nel suggestivo Teatro Antico di Segesta (TP), mercoledì 4 settembre alle 19:45, lo spettacolo intitolato "Pina Volante: Giusi Barraco a muso duro". La messinscena è spirata alla vita di una donna coraggiosa che sfida ogni giorno le difficoltà di una malattia invalidante con forza e determinazione e che sarà essa stessa protagonista della scena la cui regia e drammaturgia sono state curate da Giacomo Bonagiuso.

Dal dramma al sogno

Tutto inizia in Sicilia quando, ancora bambina, Giusi avvisa i primi disturbi alle gambe e le prime difficoltà a deambulare: sintomi che costringono lei e la sua famiglia a viaggiare in cerca di una diagnosi, di un "mostro" contro cui lottare. Il nome del "mostro", Giusi, lo scopre sei anni fa ed è la "Charcot-Marie-Tooth o CMT ", una malattia neurologica sensitivo-motoria che attacca i nervi periferici delle gambe e delle mani e che, purtroppo, non ha ancora una cura.

E da qui la scelta più dura: soccombere alla commiserazione e alla sofferenza o reagire duramente contro quella che ha lei stessa definito "bastarda"? Ha scelto di lottare e lo sceglie tutti i giorni della sua vita: "È una brutta malattia, una bastarda, ma ora so contro chi sto lottando", ha affermato Giusy.

"Ormai ci siamo - ha dichiarato Giusi Barraco, immersa nelle prove, stanca, ma fortissima come sempre - questo spettacolo parla della mia vita, sia prima che dopo la malattia. Sarà un modo per parlare di speranza, di vita attraverso il canto, il ballo e la recitazione eseguiti da un gruppo di sei persone me compresa".

Sognando Palermo

Segesta è la seconda tappa dello spettacolo, dopo Palazzolo Acreide (SR) e il suo Teatro è un luogo molto caro a Giusy, ma sarebbe per lei un vero sogno poter realizzare lo spettacolo nei teatri, presso le associazioni e nelle scuole di Palerno: "Spero di poter realizzare questo mio sogno che, attualmente, non è possibile fare in quanto comporta notevoli costi e spero potremo avere il sostegno delle istituzioni e di chi vorrà aiutarci".

"Nonostante la fatica e le difficoltà - ha affermato con determinazione Giusy - voglio dare un messaggio di coraggio, forza e vita alle donne, dicendo loro che neanche una carrozzina ci impedisce di essere tali e ai giovani dico di non fare uso di droghe e alcool perché la vita è un dono e nulla ci è dovuto".

Importantissimo, per Giusy, è stato il sostegno della sua famiglia e dei suoi figli: "Non è stato facile accettare la malattia, ma ancor di più, non è stato facile gestire il pregiudizio di chi non comprende che anche con una disabilità si può ed è un diritto vivere una vita normale. Non è facile raccontare la mia vita e rivivere tutto, ma la disabilità non mi fermerà perché io voglio volare".