La conoscenza del patrimonio è materia per gli addetti ai lavori o deve riguardare tutta la comunità? E la promozione della cultura voluta dalla Costituzione è una concessione da parte delle élites o un diritto relativo a un bene comune? Sono le domande che verranno affrontate dall’archeologo Daniele Manacorda, nella Classe aperta del prossimo 14 ottobre presso la Sala della Crociera del Palazzo del Collegio Romano a Roma, sede del Ministero dei Beni e delle attività culturali (ore 11:00, via del Collegio Romano 27). A introdurre l’incontro, Carla Di Francesco, già direttrice e ora commissario straordinario della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali che ha organizzato l’appuntamento.

“Se vogliamo offrire un futuro alle testimonianze del passato, non dobbiamo limitarci solo a conoscerle, ma dobbiamo anche condividerle: il nostro compito di studiosi, oggi, in fondo è tutto qui”, dice Manacorda, già Direttore del Dipartimento di Archeologia e storia delle arti all’Università di Siena e dal 2004 docente di Metodologia della ricerca archeologica all’Università Roma Tre.

Un patrimonio da far circolare

Secondo lo studioso, che interverrà con una relazione dal titolo "Patrimonio culturale e partecipazione", operare in questo settore non significa solo studiare e tutelare il patrimonio culturale, ma condividere la conoscenza con il grande pubblico, in maniera che l'intera comunità possa percepire il patrimonio come proprietà collettiva.

Un patrimonio vivo e fruibile, capace di offrire risposte non solo sul passato, ma anche alle esigenze del presente. Saranno presenti all'incontro gli studenti della Scuola del Patrimonio, giunta al secondo anno di attività.

La Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali è un istituto di formazione, ricerca e studi avanzati fondato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con l’obiettivo di valorizzare le risorse umane operanti nella gestione del patrimonio culturale, tra i protagonisti della rassegna Lubec (Lucca Beni Culturali) appena conclusa.

I corsi di alta formazione della Fondazione

I principali corsi di studio proposti dalla Fondazione sono la Scuola del Patrimonio, rivolta a funzionari, professionisti e operatori del settore dei beni culturali italiani, e la International School of Heritage, la scuola internazionale nata per esportare il know how italiano nel settore della gestione del patrimonio.

Nella sua prima edizione, che inizierà i primi di novembre, la School of Heritage è dedicata al Mediterraneo, con la partecipazione di venti allievi provenienti da diversi Paesi del Mare nostrum. Le Classi aperte sono appuntamenti periodici con i grandi protagonisti del mondo culturale italiano attraverso i quali la Fondazione si rivolge a un pubblico più vasto di studenti, studiosi e appassionati.