Per inaugurare al meglio il nuovo anno sul piano letterario, gli appassionati di thriller non devono fare altro che pazientare fino al 14 gennaio 2020. Per quella data è prevista l’uscita di “Caldo in inverno” (Mondadori, pag. 152) del romanziere Joe Lansdale. Lo scrittore è conosciuto per essere un forgiatore preciso e certosino di romanzi e racconti.

Più precisamente, l’ambito che predilige è legato a quelle correnti letterarie che gravitano intorno a generi come fantascienza e fantasy; come testimoniano i prestigiosi riconoscimenti che gli sono stati assegnati nel corso della sua carriera: l'Inkpot Award, l'Edgar Award, otto Bram Stoker Awards, l'Horror Writers Association Lifetime Achievement Award, il Premio Grinzane Cavour per la Letteratura, il British Fantasy Award, l'Herodotus Historical Fiction Award.

Lansdale ama la vita semplice – infatti abita con la moglie nel Texas, a Nacogdoches, dove accudisce un cane e due gatti – e riserva le avventure per i suoi thriller.

Il romanzo

Molte storie iniziano con grandi preparativi per qualcosa o durante eventi speciali, magari situazioni politiche eccezionali o conquiste scientifiche di portata mondiale. Lansdale invece si accontenta di un profilo basso per far decollare la sua pericolosa sequenza di fotografie forti.

Al lettore offre un paesaggio quasi bucolico dove una coppia – persone facilmente rintracciabili nel folklore tipico dell’americano medio – è intenta a preparare un barbecue. Sembra quasi di vederli: lui con la spatola che si destreggia cercando di evitare il rivolo di fumo grigio che esala dai salsicciotti, e lei che gli indica la scritta sul grembiule consumato.

La frase è invitante, “Baciate il cuoco” e lei ci prova. Magari non con più la passione di venti anni prima, ma sono ancora insieme.

Tom Chan e sua moglie Kelly non sanno che la preoccupazione per un salsicciotto ormai inservibile perché troppo bruciato, sarà soppiantata immediatamente da un’altra ben più schiacciante: nella strada un’auto pirata ammazza la loro vicina di casa.

Tom descrive ai poliziotti il soggetto che, dopo l’omicidio, non ha provato nemmeno a capire chi era la disgraziata che aveva messo sotto.

Gli amici dell’Afghanistan

Quando la narrazione porta nei pressi dell’omicida, la situazione per Tom e la sua famiglia precipita. Il problema nasce dal fatto che l’uomo individuato grazie alle sue indicazioni, è un membro della Dixie Mafia, una potentissima organizzazione criminale americana.

I mafiosi non se ne stanno con le mani in mano. Rapiscono Kelly e minacciano anche la figlia della coppia. La polizia non ha grandi soluzioni. Tom decide di risolvere la situazione come ai vecchi tempi e con l’antica squadra: chiede aiuto ai suoi commilitoni, quelli con i quali ha combattuto anni prima nell’Afghanistan.