Per il nuovo anno negli scaffali delle librerie arriva un nuovo prorompente romanzo. Il titolo è “Gli incendiari” (Einaudi, Collana Supercoralli), ed esce il 21 gennaio 2020. L’autrice è la coreana R.O. Kwon. Lo scritto si caratterizza sia per una narrazione che scorre come un fiume in piena sulla carta bianca del libro; sia per il tema nel quale vi è proiettata la vicenda personalissima della romanziera. Quest’ultima, a un certo punto della sua vita, subisce una crisi esistenziale che si riverbera anche nella sua fede religiosa. La realizzazione del libro ha preso molto tempo all’autrice.

Infatti, ci sono voluti ben dieci anni per portarlo a termine. A fronte di un impegno così importante, tuttavia, non sono mancati i riconoscimenti: ben 40 testate e organizzazioni culturali, tra cui BuzzFeed , The Atlantic , Today Show , NPR , PBS Books, Entertainment Weekly , Avvoltoio e altri ancora, hanno designato la sua opera prima come novità assoluta. Inoltre, il New York Times ha definito la Kwon una delle scrittrici più innovative degli ultimi anni.

Il romanzo

Nella trama del libro sono intrecciate verità inoppugnabili, e menzogne più o meno ben congegnate da personaggi negativi. I protagonisti sono persone allo sbando spirituale in cerca di sedicenti salvatori. Lui, quello che promette grandi soluzioni e futuri luminosi, si chiama John Leal e ha una carriera eroica – così pare – fatta di avventure che lo hanno visto rischiare la morte.

Fra le sue ‘professioni’ vi sono quelle del dissidente, dell’attivista e dell’organizzatore di fughe. A testimonianza di quest’ultimo punto, lui narra di aver portato di nascosto a Seul, un gruppo di sbandati provenienti dalla Corea del Nord. Purtroppo la sua carriera a un certo punto si incrina. È quindi imprigionato ed è torturato in un gulag.

La fortuna, tuttavia, si ricorda di lui e lo sottrae alla morte certa. Quando John torna in America, non può dimenticare. Mette su un’organizzazione religiosa chiamata ‘Jejha’ e cerca discepoli.

I dubbi di Will

Tuttavia, la narrazione di quel suo passato eroico che John propone ai nuovi arrivi nel gruppo ‘Jejha’ – pur con varianti fantasiose – non convince proprio tutti.

Fra i più dubbiosi vi è Will. Lui proviene dalla California; lì aveva una madre sofferente e bisognosa di aiuto. Will, disperato, cerca di fare il possibile per sostenerla. Quindi prova ad avvicinarsi alla religione. I primi tempi pare che tutto funzioni; insomma, il ragazzo si sente protetto dall’energia che scaturisce dalla sua fede. Poi, un giorno e mentre si inginocchia, sente svanire dalla coscienza quella forza. È costretto a prendere atto che la voce di Dio è scomparsa. Pertanto, inizia a sospettare anche di John. I suoi dubbi lo portano a credere che Leal, sia spinto ad attorniarsi di discepoli per puri scopi personali. Il ragazzo rivolge la sua attenzione all’Edwards College, che promette un indirizzo culturale più rispondente alle sue aspettative. Qui conosce un’altra figura centrale del romanzo, Phoebe.