Il Direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Marco Pierini, intervistato dall’agenzia Ansa, fa sapere che nonostante la chiusura della Galleria, cosi come di tutti i musei italiani, necessaria fino al 3 aprile per emergenza Coronavirus, l'Arte non si ferma. Nei prossimi giorni sarà infatti possibile, in streaming, ammirare la bellezza dei capolavori conservati presso la Galleria Nazionale che si trova presso il Palazzo Ducale di Urbino. Come?
In streaming
Per il direttore Pierini la tecnologia può rappresentare un valido sostegno per il patrimonio artistico italiano
Nonostante la chiusura di tutti i musei italiani, il direttore Pierini spiega che ci sarà dunque la possibilità di mettere a punto nuovi sistemi che permetteranno al pubblico di fruire dell’arte e della cultura anche stando a casa, collegandosi ad internet. Un sistema che se funzionerà, spiega Pierini, potrà continuare ad essere adottato, anche dopo il termine delle misure restrittive adottate dal governo italiano.
Si pensa dunque ad una nuova forma di comunicazione per i circuiti legati all’arte e alla cultura, che potrà essere portata avanti anche in futuro, quando i palazzi dell’arte riapriranno al pubblico al termine dell'emergenza dovuta alla diffusione del coronavirus.
La cultura e l’arte possono continuare ad essere fruibili anche se i musei restano chiusi
Le opere d’arte potranno rivivere attraverso immagini, clip pubblicate sul web e sui social media. Il direttore Pierini l'ha confermato all’Ansa: "Le nuove tecnologie ci vengono in soccorso e quindi nei prossimi giorni, ci organizzeremo per rendere fruibile, anche all'esterno, i capolavori e l'arte in generale, che impreziosiscono la nostra Galleria".
L’idea di questa iniziativa nasce dopo l’inaugurazione, in streaming, della mostra di pittura di Taddeo Di Bartolo, presso la Galleria Nazionale dell'Umbria, lo scorso 7 marzo. L’inaugurazione è stata per il direttore Pierini un successo. La mostra monografica dedicata a Taddeo di Bartolo (1362 ca. – 1422), maestro del polittico tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento, è stata trasmessa anche in streaming, sul profilo Facebook della GNU, Galleria Nazionale dell’Umbria, con l'hashtag #Taddeovirale.
La mostra è stata presentata dal direttore Marco Pierini insieme alla curatrice Gail Solberg, massima esperta dell’artista e al Sindaco di Perugia Andrea Romizi.
Il direttore spiega che l’iniziativa della GNU può diventare un esempio
Il direttore ha parlato delle difficoltà incontrate, sopratutto per quanto riguarda le tempistiche dei prestiti delle opere, che spesso arrivano dall’estero. Per la mostra di Taddeo Di Bartolo è stato necessario chiedere oltre 100 opere in prestito ai vari musei internazionali, tra cui il Louvre. La mostra racconta nel dettaglio la storia artistica dell’artista senese Taddeo Di Bartolo: si tratta nello specifico della prima mostra dedicata al maestro itinerante del polittico.
Il percorso illustra le opere dell’artista attraverso apparati multimediali che prendono in esame la sua prima opera, il polittico Collegalli del 1389, in concerto con la Madonna Avvocata del 1420, la pala di San Francesco al Prato di Perugia, ricostruita in occasione della mostra, il polittico di Montepulciano e quello maestoso di Volterra. Nel corso della mostra è stato inoltre possibile visionare diversi filmati che mostravano le tecniche e le fasi di restauro delle opere del maestro e un video in 3D che ripercorreva l’attività dell'artista sugli affreschi del Palazzo Pubblico di Siena.
Le conseguenze che l’emergenza del coronavirus sta avendo in Italia su tutto il settore dei beni culturali e del turismo iniziano a farsi sentire ma per il momento, come ha confermato lo stesso Pierini, la salute viene prima di tutto.