Matteo Macchioni, tenore e pianista originario di Sassuolo, possiede un'attività teatrale molto attiva ed è conosciuto soprattutto all'estero. L'artista si è raccontato in esclusiva per noi a Blasting News parlando di concorrenza tra generi musicali, di qualità artistica, di emergenza Coronavirus e delle possibili agevolazioni riservabili agli artisti in questo momento di grande crisi economica.
Matteo Macchioni e la concorrenza musicale oggi
Come vive un tenore la competizione e la tantissima concorrenza musicale attuale?
'Devo dire che vivo bene artisticamente parlando.
In teatro serve qualità, serve essere artisti a tutto tondo. La concorrenza musicale a livello industriale per fortuna non intacca la mia professione. La competizione, come la competitività, sono un elemento presente e con cui confrontarsi, ma credo che sia così anche in altri ambiti'.
Sicuramente la musica lirica non è facile da rendere “mainstream” o da far arrivare soprattutto ai giovani. Cosa ne pensi?
'A livello internazionale onestamente di giovani a teatro ne vanno tantissimi, lo fanno per il piacere e la bellezza che ci si porta dietro andando a sentire e vedere una rappresentazione dal vivo che nutre l’anima. Il teatro da sempre è stato anche e soprattutto luogo di aggregazione sociale.
In Italia la mia speranza è che l’opera lirica possa essere per tutti e arrivare a tutti in particolar modo alle nuove generazioni, è fondamentale'.
Matteo Macchioni ha cancellato 2 tour europei
Sei un artista che vive soprattutto di esibizioni live. Ad oggi hai dovuto annullare un tour in Danimarca e un concerto in Russia a causa dell’emergenza Coronavirus.
Come vivi da artista questo momento?
'Questa emergenza ci colpisce tutti. Anche il mio calendario, come hai evidenziato, è stato investito da cancellazioni “dolorose”, ma purtroppo inevitabili. In queste settimane si è fatto un lavoro titanico per posticipare l’80% di ciò che avrei dovuto fare ora, da settembre in poi. Sia il concerto in Russia, sia altri eventi previsti nel primo semestre, sono stati spostati alla seconda parte dell’anno o direttamente al 2021'.
Il panorama musicale nazionale come credi che reagirà, cosa succederà terminata questa emergenza secondo te?
'Non so cosa succederà ma, indubbiamente, sono certo che dovremo trovare la forza di rialzare la testa e le istituzioni dovranno agevolarci in tutto e per tutto per darci modo di riuscire'.
Pensi che ci debbano essere delle misure straordinarie atte ad aiutare anche voi artisti? Hai delle idee in merito?
Gli artisti, ed in particolare coloro che vivono di palco scenico e sono freelance, sono stati i primi ad essere pesantemente investiti da questa emergenza, lavorativamente parlando. Mi limito a dire che, come straordinaria è questa situazione, straordinaria dovrà essere anche la risposta da chi avrà l’onere di gestire il poi.
Per quanto riguarda le idee, beh penso ad una profonda revisione della tipologia di contratti. Come peraltro succede nel resto d’Europa, sarebbe bello che anche in Italia oltre al compenso per le recite, ci potesse essere una adeguata retribuzione per il periodo di prove, che sono lavoro a tutti gli effetti, oltre ad un rimborso spese per viaggi e alloggio. Questo sarebbe un primo passo. Purtroppo, va detto che gli artisti lirici non hanno un vero e proprio sindacato. Credo però che questa esperienza “estrema” porterà molti a chiedere più tutele e diritti in previsione futura. Staremo a vedere cosa succederà'.
Musica al pianoforte sui social
Hai portato avanti delle iniziative in streaming o web in questo periodo di quarantena preventiva?
'A casa ho creato un piccolo studio di registrazione audio-video. Sto cominciando a postare musica al pianoforte sui social, parole e voce per tenere un filo conduttore con chi mi segue. L’iniziativa sta trovando l’apprezzamento di tante persone'.
Pensi che questa quarantena influirà su qualche tuo nuovo lavoro musicale?
'Chi lo può sapere, come cantante lirico sono interprete, ma amo scrivere musica quindi credo qualcosa nascerà'.