Ghali è sicuramente tra i rapper più in vista in Italia nelle ultime settimane. Il suo ultimo album 'DNA' sta infatti ottenendo un riscontro decisamente positivo, sia da parte del pubblico che dagli addetti ai lavori del mondo della musica. Come da prassi, il rapper in queste prime settimane successive all'uscita del disco sta concedendo numerose interviste, tanto da rilasciarne anche più di una per la medesima emittente.
Ghali di nuovo ospite a Radio Deejay
Il 6 marzo 2020 Ghali è stato infatti ospite di Michele Wad Caporosso negli studi di Radio Deejay, mentre pochi giorni prima aveva risposto alle domande di altri due volti storici della nota radio milanese, ovvero Linus e Nicola Savino.
Questa volta la conversazione è stata però più focalizzata sul Rap, mentre la prima intervista era evidentemente incentrata su argomenti che potessero interessare anche chi il rap non lo segue, vista la natura più generalista del programma di Linus e Savino, 'Deejay chiama Italia'.
Ghali: 'I pionieri del nuovo suono europeo hanno spesso origini africane'
Tanti infatti gli spunti di riflessione degni di nota, su tutti, almeno a giudicare dai commenti del pubblico, risaltano sicuramente le dichiarazioni di Ghali tra il minuto 12 e 14 della chiacchierata, quando l'artista classe 1993, partendo da una riflessione sul nuovo sound europeo – ormai sempre più caratteristico e distinguibile – ha rivendicato il ruolo centrale della scena italiana, asserendo inoltre che, secondo il suo punto di vista, molti artisti stranieri prenderebbero ispirazione dalla musica del Bel Paese, senza però ammetterlo.
Queste le sue parole:
"Oggi l'Europa ha finalmente un suono, che ha delle caratteristiche. I pionieri di queste sonorità spesso hanno origini africane, spesso sono ragazzi di seconda generazione, che hanno preso ad utilizzare l'auto-tune in una determinata maniera".
Ghali su Tha Supreme: 'Come mai Kanye West non lo chiama in studio per fare qualcosa?'
"L'Italia è sulla mappa di questo suono, abbiamo gli occhi puntati addosso da ovunque – ha proseguito poi Ghali – Secondo me si ispirano, rubano da noi, senza avvisarci, senza tirarci in mezzo, senza chiamarci. Ma poi scusami, parlo da vero appassionato di questa roba, in quale altra parte del mondo si sta verificando un fenomeno come quello di Tha Supreme?
Non c'è. Come mai nessuno lo ha ancora chiamato (dall'estero, ndr)? Come mai Kanye West non lo chiama in studio a fare qualcosa insieme o ad arrangiare qualcosa. È veramente assurdo il fenomeno: il suono, la sua forma, la sua tecnica, le sue melodie sono anomale. Io credo che meriti visibilità internazionale, poi sicuramente il suo gruppo, Machete, saprà come spingerlo nel migliore dei modi, avranno qualcosa in mente".