Giovane e talentuoso, dotato di una pungente ironia, Stefano Farinetti in arte Neno è senza dubbio uno degli artisti più promettenti della scena musicale torinese. Nonostante il mancato accesso alla fase finale di Amici 19, ha deciso di rimboccarsi le maniche e iniziare a promuovere il suo singolo "Meglio star soli", una ballad coinvolgente con sonorità moderne. Nell'intervista a Blasting News ha voluto fare il punto sulla sua esperienza televisiva e sul suo futuro artistico.

Una canzone sui tradimenti

Dove ti trovi e cosa vedi intorno a te?

“In questo momento sono in camera e fuori dalla finestra vedo il furgoncino di mio padre.

In queste ore ho messo a posto la stanza perché non avevo niente da fare”.

Nel tuo nuovo brano canti “forse è meglio star da soli oppure no”. In questo periodo di quarantena, sei riuscito a capire cos'è giusto fare?

“Dopo un lungo periodo di “reclusione” ad Amici avrei preferito non stare da solo. Per fortuna sono in casa con i miei genitori. Se non ci fossero stati loro sarei impazzito”.

Il brano parla di tradimenti. Ritieni si possano perdonare, in amore come in amicizia?

“Credo dipenda dal contesto, perché ci sono varie tipologie di tradimenti. Nella canzone volevo comunicare che talvolta si tende a trattenere per troppo tempo le persone. A volte la soluzione è quella di lasciare andare, oppure decidere di andare.

Certo, ci vuole coraggio, ma meglio soli che con continuare a vivere la stessa situazione negativa perché non si trova la forza per lasciare andare. Il tradimento è spesso una conseguenza di questa difficoltà, ma non ha senso vivere sentendosi in gabbia. Noto una tendenza a non fare le cose che ci fanno stare bene”.

Per quale ragione, a tuo parere?

“Non lo so. Me lo chiedo spesso. Bisogna saper prendere in mano la vita e le situazioni. A me è mancato quello, in generale nella vita”.

C'è qualcosa che ti fa stare bene ma che non riesci a fare come vorresti?

“Lasciarmi prendere realmente dalle situazioni. A volte ho paura di rimanere troppo coinvolto e tendo a mettere un muro.

Ad Amici, per esempio, ho riflettuto tanto su questa situazione e ho imparato a prendere le cose come vengono, vivendole al 100%. Siamo esseri umani e non dobbiamo colpevolizzarci per le emozioni che viviamo. Spesso chi ci giudica siamo proprio noi stessi”.

Ieri il tuo collega Lisbona ci ha raccontato di come, secondo lui, dopo la fine di una relazione per gli ex si diventa meno importanti di un burrocacao. Sei d'accordo?

“Io tendo a vivere cercando le cose belle nella vita. Non mi piace essere triste. Credo che dopo una relazione sia stupido abbandonare totalmente l'altra persona. Allontanarsi va bene, ma rinnegare è sbagliato. Non è corretto rinnegare tutto quello che è stato”.

Ho letto che “Meglio star da soli” è nata d'impulso.

Nascono tutte così le tue canzoni?

“La maggior parte sì, anche se io non scrivo tantissimo. In questo periodo sto cercando di studiare la mia scrittura, un aspetto che mi interessa molto. Sto cercando dei nuovi metodi per cercare di scrivere in maniera più “studiata”. Certo, c'è la parte dell'ispirazione, ma poi vorrei creare un testo intorno con delle parole e delle frasi che suonano in funzione di un significato. Le cose che vengono fuori d'impulso mi danno più soddisfazione. Scrivere i primi due versi di “Meglio star soli” mi ha sorpreso e ho detto “questa è bella e mi piace l'immagine che dà”. Il resto del testo l'ho costruito abbastanza velocemente”.

“Meglio star da soli” è nata di pomeriggio ma personalmente la trovo una canzone notturna.

Che rapporto hai con la notte?

“A me piace tantissimo. Di giorno passo molto tempo in casa e la sera esco tanto. Ti trasmette una sensazione di pericolo, di solitudine. Torino di notte è molto bella”.

Com'è essere dei giovani artisti a Torino?

“È più difficile rispetto ad altre città. Torino è molto fredda. Non ci sono gli agganci che ci sono a Milano, tant'è che molti sono costretti a spostarsi. È una città che ha perso qualcosa, è poco considerata e si meriterebbe di più. Purtroppo è succube di Milano”.

La tua biografia su Spotify mi ha fatto sorridere. Sembri una persona molto ironica...

“In certi periodi, in altri mi sale la paranoia”.

L'esperienza ad Amici 19

Le parole che hai scritto su Twitter all'inizio del serale di Amici 19 erano ironiche?

“Dai, sì, faceva ridere. La prima puntata di Amici è stata divertente. Su alcune cose non mi trovavo d'accordo e ho provato a dirlo in modo simpatico. Qualcuno le ha definite “polemiche” ma non era la mia intenzione”.

Sei arrivato ad un passo dalla fase serale, senza qualificarti. Rinneghi la tua esperienza ad Amici 19?

“No. "Amici" mi ha dato tanto. So che è un programma televisivo e bisogna accettare certe dinamiche. Può succedere che i giudici entrano in sala dell'arte e ti dicono “tu non canti perché sei scarso”. Nonostante tutto è stata un'esperienza bella, perché la mia intenzione era farmi conoscere e ci sono riuscito: ho trovato il mio manager Massimiliano Longo e un produttore che ci sta guidando in questo lavoro.

Avevo esaurito ciò che potevo dare: le cose dopo un po' mi stufano. Stare ancora un mese sarebbe stato molto pesante. Con questo non voglio dire che se fossi passato al serale me ne sarei andato, anzi”.

Da chi, all'interno della scuola, ti sei sentito meno compreso e apprezzato?

“In tutto il pomeridiano non ho mai vinto una sfida. Non so se era giusto o no. Sarà il pubblico a decidere. Mi sono messo in discussione parecchie volte ma non è bastato. Comunque ho sempre tenuto in mente il mio valore, di quello che dicevano me ne sono sempre un po' sbattuto. Quando ho iniziato a prendere le cose sul serio sono andato un po' in tilt, ma è durata solo due settimane. Dai prof e giudici di Amici non dipenderà la mia carriera musicale.

È una bellissima esperienza, ma non decreta l'essere artista”.

Domani sera ci sarà la finale. Per chi tifi?

“Non tiferò nessuno. Sono contento per tutti quanti, anche se a volte non li ho apprezzati. Durante le puntate pomeridiane, in un episodio avevo detto in diretta che penso di essere più bravo di Giulia. Le chiedo scusa. Riconosco che è molto brava, idem Gaia. Sul palco son quelle che hanno reso di più”.

Tornando alla tua musica, dobbiamo aspettarci l'uscita di un album?

“Prima dell'estate uscirà un nuovo singolo. L'album per adesso no, vorrei farlo nel momento in cui sarò pronto. Voglio un album fatto con cognizione di causa. A volte si tende a fare album perché bisogna sfruttare momento, ma io non cono così.

Un cantautore mi disse “si è pronti per fare un album quando si hanno i testi”. Sono d'accordo con lui”.

Qual è la tua canzone del cuore?

“Direi "Anna e Marco” di Lucio Dalla e “Vienna” di Billy Joel”.

Qual è l'artista che ascolti più spesso in questo periodo?

“Sto ascoltando tantissima musica. Tutti i giorni prendo un album diverso. Sto ascoltando molto gli album di Lucio Dalla ma anche le canzoni di Franco126 e Paolo Nutini”.