Si è svolta ieri sera, venerdì 8 maggio, la cerimonia dei David di Donatello presso lo studio 2 di via Teulada a Roma. La serata è stata trasmessa in diretta su Rai 1 e condotta da Carlo Conti, il quale prima di procedere con le premiazioni ha letto la lettera del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella indirizzata a Piera Detassis (Presidente dell’Accademia del Cinema).

6 statuette per Il Traditore

Il film "Il traditore" diretto da Marco Bellocchio ha vinto il David per la miglior regia e per il miglior film. Inoltre, anche gli attori maschili premiati sono entrambi in tale film: il miglior attore protagonista è infatti Pierfrancesco Favino nei panni del primo pentito di mafia Tommaso Buscetta.

Come miglior attore non protagonista è stato premiato Luigi Lo Cascio per l’interpretazione di Salvatore Contorno (Totuccio). L’attore aveva già vinto nel 2001 come miglior protagonista ne “I cento passi”.

Altri David ottenuti dal film sono quelli per la miglior sceneggiatura originale che è appunto di Marco Bellocchio, Francesco Piccolo, Ludovica Rampoldi e Valia Santella e per il miglior montaggio di Francesca Calvelli.

Le attrici donne vincitrici della statuetta

Il primo David di Donatello assegnato nella serata è stato quello alla miglior attrice non protagonista: Valeria Golino per film “5 è il numero perfetto”.

Come miglior attrice protagonista, tra sei bravissime contendenti, è riuscita a imporsi invece Jasmine Trinca per il film "La dea fortuna".

Il David Speciale è andato all’attrice teatrale e cinematografica Franca Valeri, che il prossimo 31 luglio compirà 100 anni.

I David di Donatello dei professionisti nei titoli di coda

La miglior fotografia è di Daniele Ciprì per il film “Il primo re” (secondo David nella sua carriera); “Il primo re” vince anche per il premio come miglior suono, di Angelo Bonanni D’Onofrio, Mauro Eusepi e Michele Mazzucco e quello per i produttori migliori ovvero Andrea Paris, Matteo Rovere (Casa di produzione Groenlandia), Voo, BeTv, Gapbusters, Rai Cinema, e Roman Citizen.

Come miglior costumista è stato designato Massimo Cantini Parrini per “Pinocchio” al suo quarto David su quattro candidature, per lo stesso film vince come miglior scenografo Dimitri Capuani che aveva già ottenuto il David lo scorso anno per “Dogman: per lui è quindi il terzo David alla terza candidatura.

Sia il premio al miglior truccatore - Dalia Colli e Mark Coulier - che quello al miglior acconciatore (Francesco Pegoretti) è andato alla pellicola “Pinocchio”.

Film premiato anche per i migliori effetti visivi di Rodolfo Migliari e Theo Demeris.

Il premio al Miglior Musicista dei David di Donatello è andato all’orchestra di piazza Vittorio (prima candidatura) per “Il flauto magico di piazza Vittorio”.

La miglior sceneggiatura non originale dei David di Donatello 2020 è di Pietro Marcello e Maurizio Braucci per “Martin Eden”. La miglior canzone originale conferma l’anno d’oro di Antonio Diodato, si tratta di “Che vita meravigliosa”, colonna sonora del film “La Dea Fortuna”.

Il David giovani è andato invece a “Mio fratello rincorre i dinosauri” del regista Stefano Cipani. Il Miglior regista esordiente ai David di Donatello è risultato essere Phaim Bhuiyan con “Bangla”, mentre come miglior documentario è stato designato “Selfie” di Agostino Ferrente.

Il miglior cortometraggio era già stato votato dalla giuria: “Inverno” di Giulio Mastromauro, proprio come il David dello Spettatore, consegnato virtualmente a Ficarra e Picone. Anche il David per il miglior film internazionale era già stato proclamato, si tratta del vincitore di quattro Oscar “Parasite” del coreano Bong Joon-ho.

Il ricordo di Alberto Sordi ai David

Dopo aver consegnato una buona parte di David di Donatello c'è stato anche il toccante momento della Challenge Alberto Sordi con i grandi protagonisti del cinema contemporaneo che lo ricordano nel centenario della sua nascita (20 giugno 1920).

Ferilli, De Sica, Verdone, Littizzetto, Cortellesi, Salemme e Pieraccioni hanno raccontato dei simpatici aneddoti sull’”Albertone nazionale” (soprannome che peraltro - a quanto pare - lui detestava).