"A più tardi" è un libro di narrativa contemporanea, edito da Silva Editore, e scritto da Maria Mazzali, la quale ha scelto un romanzo d’amore per raccontare della relazione tra uomo e donna con uno sguardo orientato alla psicologia, senza essere però troppo tecnica e arrivare così a un maggior numero di persone.

L’autrice è infatti una psichiatra e psicoterapeuta ed è interessata alla divulgazione di tematiche importanti, come la violenza di genere, le sofferenze psicologiche e la posizione della donna nella società.

La storia di Valentina e il suo complesso viaggio interiore

Nella sua opera “A più tardi” si occupa di evoluzione femminile, narrando la storia di Valentina, la quale si trova alle prese con un complesso viaggio interiore: la donna si è recata a Parigi per stare sola con sé stessa e per fare i conti con le sue decisioni del passato e con le sue scelte del presente.

L’autrice offre un romanzo introspettivo e profondamente attuale, in cui si parla d’amore, di relazioni di coppia e anche di solitudine, vista nella sua accezione positiva come possibilità per analizzarsi e conoscersi. Valentina trascorre sei giorni a Parigi per immergersi nelle sue emozioni e nei suoi ricordi e per trarre insegnamento dal suo percorso esistenziale, affrontato sempre con l’imperativo morale di non farsi limitare nella propria libertà.

A 40 anni Valentina è infatti realizzata dal punto di vista professionale ma non è serena nella sua vita privata: con un matrimonio fallito alle spalle e diverse relazioni abbandonate d’impulso, la donna è in un momento di riflessione perché sta vivendo una travolgente storia d’amore, ma non è sicura che sia la scelta giusta per lei.

Un uomo speciale: Tancredi

Tancredi è un uomo dalle tante qualità, che ha saputo conquistarla con la sua dolcezza e la sua passionalità; rispettoso della complessa natura di Valentina, le ha lasciato il tempo e lo spazio per ritrovare un equilibrio. La donna però non sa se è arrivato il momento di fidarsi; essendo una "disadattata per eccesso di libertà", ha sempre paura di poter soffrire a causa della pressione di una relazione totalizzante.

Valentina è inoltre una donna molto bella, e ha purtroppo conosciuto l’ossessione e la violenza, sia psicologica che fisica, di uomini che l’hanno considerata una preda o una loro proprietà; Tancredi invece è completamente diverso, ma il passato della donna è un ostacolo difficile da superare.

L’autrice racconta quindi del suo cammino di consapevolezza: alla fine Valentina si rende conto di volersi riappropriare della possibilità di vivere in armonia con la precarietà del divenire, di assaporare ogni momento e di abbandonarsi all’amore senza paura.