"Baudelaire è vivo" è il nuovo libro di Giuseppe Montesano, edito da Giunti, in libreria dal 17 marzo 2021.
In questa opera l'autore napoletano traduce "I fiori del male", dando voce alla contrastante umanità del poeta francese Charles Baudelaire, vissuto a metà dell'Ottocento.
Il processo a Charles Baudelaire
Giuseppe Montesano, scrittore colto, raffinato e ironico, dà la possibilità ai lettori, attraverso le sue opere, di tornare indietro nel tempo, in una dimensione storica e utopistica, regalando un universo magnifico e surreale.
Leggendo il libro di Montesano, si saggia la ghiotta opportunità di setacciare il senso dell’umanità e dell'esistenza, avendo come unico traghettatore Baudelaire.
Il poeta, dopo la pubblicazione de I Fiori del male, era convinto di non essere messo sotto accusa, poiché il governo francese era impegnato nelle elezioni e di certo non avrebbe perso tempo a deferire alla giustizia un poeta maledetto. Purtroppo si sbagliò, perché fu condannato, dopo un processo umiliante con un’accusa di realismo, in quanto il poeta portava a dipingere ogni cosa, quindi a dire e a descrivere ogni dettaglio. Persino i critici parigini si schierarono col governo francese, considerando Baudelaire un uomo violento che aveva cantato cose nulle in una lingua impossibile, un accumulatore di allegorie ambiziose per dissimulare la carenza di idee, insomma un uomo non dolce né umano né tenero: elementi considerati all’epoca imprescindibili per essere considerati poeti.
Come in un unico specchio in cui riconoscersi
Secondo Giuseppe Montesano la poesia di Baudelaire porta inciso il segno dell’interruzione di ogni celebrazione di purezza, di ogni splendore che non vuole vedere il ribrezzo di cui è fatto. Montesano descrive un Baudelaire, umano e delicato, dispotico e incongruente, che adorava la madre, ma allo stesso momento la detestava e la temeva per il suo essere tradizionalista.
Il poeta conviveva con Jeanne, chiamata da tutti ‘la negra’, un amore durato una vita intera, malgrado fosse ostacolato dagli amici e dai parenti. È toccante il racconto di Montesano sulla depressione di Baudelaire quando all’età di 20 anni, alienato dall’eredità del padre, veniva sottoposto a tutela giudiziaria e costretto a rivolgersi al notaio per ricevere i suoi soldi.
L’opera di Giuseppe Montesano consente al lettore di ritrovarsi ne I Fiori del male come in un unico specchio in cui riconoscersi, di viaggiare fino al termine della notte, di scorgere personaggi misteriosi che forse non si erano mai trovati prima. Baudelaire è vivo descrive le storie mondane e crudeli della Parigi di quasi due secoli fa. Storie contemporanee, nelle quali ci si perde in spazi temporali che annichiliscono l’anima, in un tempo gonfio di vitalità che si può dosare andando indietro nel tempo, per poi ritornare al presente molto più sani di prima. In questa traversata letteraria si incontrano dolcezze di ragazze innamorate, arti alchimistiche, nonché donne fascinose di mezz’età.
Giuseppe Montesano, vincitore di prestigiosi premi letterari
Giuseppe Montesano è laureato in lettere e insegna filosofia presso il liceo Cartesio di Villaricca. Vive a Sant’Arpino, dove oltre a occuparsi di narrativa e traduzioni, è anche critico letterario, nonché finalista al Premio Strega.
Ha vinto nel 1999 il Premio Napoli con l’opera "Nel corpo di Napoli". Ha poi vinto nel 2003 il Premio Viareggio e il Premio Selezione Campiello col romanzo "Di questa vita menzognera". Successivamente si è aggiudicato il Premio Viareggio per la saggistica nel 2017 con l’opera "Lettori selvaggi".