Il 9 settembre è stato il giorno dei fratelli Fabio e Damiano D'Innocenzo che hanno portato il loro terzo film, 'America Latina', in concorso alla 78esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Con questa pellicola, i registi romani confermano la loro genialità, per la loro impronta originale. Nel guardare quest'opera, sembra, inoltre, che i cineasti abbiano anche perfezionato il loro tocco; creando una buona pellicola d'autore.

Fabio e Damiano D'Innocenzo comunicano con un linguaggio psicologico raffinato

Si tratta, quindi, di un linguaggio quasi d'avanguardia, che demolisce e ricostruisce la comprensibilità e il divismo. Creando, in questo modo, qualcosa di unico. Senza paura espressiva si analizza ciò che non viene detto e che non viene fatto della società di oggi. 'America Latina' è un horror dalle caratteristiche degli anni '60 e '70. Ciò che mantiene il pubblico in costante pressione e dubbio è la quotidianità minacciata costantemente.

I fratelli D'Innocenzo conducono l'uomo comune alle massime ripercussioni della vita. Il protagonista è Massimo, interpretato da Elio Germano. Un dentista che, con la propria famiglia, vive in una villa insolita in provincia di Latina.

Sembra che quest'uomo normale e moderno sia appagato dalla routine senza slanci. Però, metterà tutto in discussione, appena emergerà qualcosa di sconvolgente dalla propria cantina.

'America Latina' è pieno di sorprese che si svelano in 90 minuti

Nella pellicola si vive un'aria di disagio e preoccupazione. Il pubblico, quindi, entra dentro il travaglio psicologico ed emotivo di Massimo.

Il tutto confezionato con tempi lunghi e sospensione. I giovani cineasti danno maggior importanza al montaggio e alle immagini, rispetto alla scrittura; il tutto, però, con molta poesia. Le singole inquadrature, infatti, sono perfette, nei colori e negli elementi presenti. Un loro pregio, inoltre, è quello di porre molta attenzione alle facce dei personaggi e a tutto ciò che esprimono.

A Elio Germano, infatti, basta uno sguardo, senza parlare, per comunicare un mondo intero. L'attore, quindi, recita in sottrazione e in modo estremamente semplice. Il film dei fratelli D'Innocenzo è d'autore, dalla bellezza mentale

I registi romani sono affascinati dal formulare domande piuttosto che risposte

Per loro, inoltre, il Cinema è l'arte più adeguata per mettersi sempre in discussione. Fabio e Damiano sono anche molto bravi con la scelta del cast. Oltre all'ottimo Elio Germano, infatti, vanno citate anche le tre figure femminili che fanno parte della famiglia di Massimo, la moglie e le figlie. Le attrici sono Astrid Casali, Sara Ciocca e Carlotta Gamba. Lo spettatore, infine, si rispecchia perfettamente in Massimo.

Il pubblico, infatti, vuole risolvere l'arcano. Non solo, per comprendere nel modo migliore ciò che 'America Latina' vuole comunicare, lo spettatore deve lavorare di sensibilità. Solo così può capire cosa prova e cosa sente il protagonista.