La canzone "Heart on My Sleeve" con le voci riprodotte di Drake e The Weeknd è diventata un successo da milioni di views su TikTok, Youtube e Spotify. Sebbene sembri il frutto di una normale collaborazione dei due cantanti che parlano di Selena Gomez, ex fiamma di entrambi, il brano in realtà non esiste. Le voci non appartengono infatti a Drake e The Weeknd, che non si sono mai trovati in studio per registrarlo.

La genesi

La canzone è stata di fatti generata con l'intelligenza artificiale, precisamente con un software in grado di clonare le voci dei big della musica.

A pubblicarla è stato Ghostwriter, un utente mascherato su TikTok come un fantasma, che l'ha descritta come "l'inizio".

La musica è ispirazione e matematica

La distanza tra la polifonia barocca, una fuga di Bach e una partitura sperimentale di Philip Glass non è poi così grande, perché tutte attengono a una struttura definita. A volte più importante della melodia stessa o del ritmo è proprio questa architettura sonora.

Più di recente, è stata teorizzata la cosiddetta "musica generativa": partendo da alcune cellule musicali di base e da un set di istruzioni, il risultato finale è una combinazione imprevedibile di suoni. La musica si dispiega in modo non programmato, quasi a prescindere dalla volontà del compositore.

Questo approdo estremo si esprime in Reflection (2016), un'app che genera musica e immagini sempre diverse, senza alcun limite.

Problematiche

Il caso pone interrogativi interessanti sul futuro della musica e dei concerti creata con l'AI e sulla nozione di creatività e copyright. Da un lato, l'intelligenza artificiale può comporre e modificare la musica in modi nuovi e sorprendenti, generando opere infinite.

Dall'altro, imitare gli artisti e pubblicare musica a loro nome senza autorizzazione solleva questioni etiche e legali.

Contromisure attuali

La major Universal, che detiene i diritti di Drake e The Weeknd, ha cercato di far rimuovere il brano dalle piattaforme, ma è ancora disponibile con remix e versioni estese praticamente ovunque.

Secondo Universal, il brano "viola la legge sul copyright e gli accordi con gli artisti".

Le piattaforme hanno di fatti una responsabilità legale ed etica ad impedire l'uso dannoso dei loro servizi agli artisti ecco che il brano è stato rimosso da Spotify, Apple Music, YouTube e altri dopo le critiche piovute, guadagnando comunque quasi 700mila stream su Spotify. Su YouTube circolano ancora delle versioni, nonostante i takedown di Universal.

La legge sul copyright e l'AI

La legge sul copyright e l'AI è complessa. Gli artisti hanno diritti sulle registrazioni delle loro esibizioni, ma una voce "deepfaked" potrebbe non essere coperta. Sembrerebbe dunque servire una nuova legislazione. Risolvere i problemi richiederà tempo.

C'è il rischio infatti di indebolire i "diritti morali" se qualcuno può imitare un artista. Spetterà dunque alla legge offrire dei rimedi in un settore in rapida trasformazione.

L'intelligenza artificiale nella musica insomma da un lato potenzia l'innovazione, dall'altro minaccia gli artisti, aprendo la strada ad un dibattito urgente sui rischi di questa tecnologia per l'industria musicale e sulla necessità di norme a tutela della proprietà intellettuale.