Per parlare di Inside Out 2, pellicola uscita nei Cinema italiani il 19 giugno 2024, è doverosa una premessa: lo studio di produzione, Pixar Animation Studios, molto raramente ha sbagliato un film, riuscendo a confezionare il più delle volte dei gioiellini del cinema animato, sin dai tempi di quel Toy Story del 1995, primo lungometraggio in assoluto creato dallo studio di Emeryville, che a oggi ha fatto la storia del cinema e che ai tempi vinse anche un Oscar speciale all'edizione del 1996, dato che ancora all'epoca non esisteva la categoria Miglior Film d'Animazione.

Uno studio di produzione che è riuscito, grazie a menti brillantissime come John Lasseter, Steve Jobs, Lee Unkrich e Brad Bird a mantenere, nonostante sia sussidiario di una grande e potente multinazionale come la Disney, un'anima da studio indipendente nel corso degli anni riuscendo a mantenere sempre vive le proprie idee e la propria visione, imponendosi nel panorama e nel mercato cinematografico mondiale con delle pellicole adatte sì a un pubblico di bambini, ma che sono fruibilissime anche dagli adulti, con diverse chiavi di lettura forse anche più profonde, capaci di scavare letteralmente nell'animo umano con la propria poetica inconfondibile. Le cui opere si distaccano anche molto per via dei temi trattati da quelle della casa madre, essendo infatti molto meno fiabesche e più ancorate alla realtà di tutti i giorni.

Questo Inside Out 2, diretto da Kelsey Mann al suo debutto alla regia, non fa certo eccezione. Anzi, si può tranquillamente affermare che è all'altezza, se non anche di poco superiore, al suo predecessore del 2015 diretto da Pete Docter, qui in veste di produttore.

La trama

In questo sequel, lo spettatore si ritrova all'interno della mente della protagonista tredicenne Riley Andersen con le sue emozioni già protagoniste del primo capitolo, Gioia, Rabbia, Tristezza, Paura e Disgusto, confrontarsi con altre emozioni tutte nuove, che ruberanno la scena in questo secondo capitolo, una su tutte Ansia, che darà filo da torcere a Gioia e compagni.

Inoltre Riley dovrà fronteggiare tutti i problemi che comporta l'adolescenza, come il passaggio alla nuova scuola, il conoscere persone nuove e l'entrata nella nuova squadra di hockey.

Regia e fotografia in Inside Out 2

Oltre a vantare una fotografia con colori molto sgargianti e vividi, il film ha un ritmo molto dinamico e frenetico, con una regia pulita, tecnicamente eccelso con movimenti di macchina che riescono a valorizzare le varie scenografie ed ambientazioni del film, tra le tante soprattutto la zona dell'Inconscio e il quartier generale della mente di Riley.

Nella pellicola si alternano anche vari stili di animazione, dal moderno 3D ad una più tradizionale animazione 2D, passando anche per un'animazione stop-motion, il tutto amalgamato alla perfezione.

Una seduta di psicanalisi lunga un'ora e mezza

Con una colonna sonora sul rock andante, il film può essere considerato una vera e propria seduta di psicanalisi lunga poco più di un'ora e mezza. Se nel primo capitolo ci si interrogava in particolare sul senso della tristezza, in questo secondo capitolo si esplora il periodo della pubertà e il come affrontare i cambiamenti con le tempeste ormonali e tutte le emozioni in subbuglio ed in contrasto tra loro. Ci si sofferma però soprattutto sul riuscire a ritrovare il vero senso del proprio sé, con le migliaia di sfaccettature che ne derivano.

Risulta davvero notevole come in Pixar siano riusciti in un film animato per bambini a rendere in un certo senso reali molti dei concetti astratti propri della sociologia e della psicanalisi freudiana, come ad esempio, tra gli altri, il flusso di coscienza e il senso del sé.

Si tratta di un film, questo Inside Out 2, davvero degno di attenzione, epico, pregno dello stile Pixar e dall'impatto emotivo a dir poco devastante e che non risparmierà di strappare ben più di una lacrimuccia agli spettatori in sala più sensibili.