U.S. Palmese, uscito nelle sale italiane il 20 marzo, prodotto dalla romana Mompracem e da Rai Cinema, è l'ultimo film dei fratelli registi Marco e Antonio Manetti, che tornano a cimentarsi nella commedia sentimentale stavolta in ambito sportivo.
Regia e fotografia in U.S. Palmese
U.S. Palmese vanta un comparto tecnico di prim'ordine, caratterizzato da una fotografia calda, nitida, colorata e carica ed una regia con totali e panoramiche a schiaffo nel solito stile dei Manetti.
Ma una delle cose che rende il film imperdibile è il montaggio ipercinetico e serrato con le sue numerose dissolvenze alternate che ne accentua molto il tono da commedia leggera e autoironica.
La trama
Etienne Morville (interpretato da Blaise Afonso), star del campionato della prima serie calcistica francese, viene ceduto ad una squadra milanese di Serie A nella quale dopo un buon inizio di campionato, finisce per collezionare una serie di performance una più deludente dell'altra, fino a rovinare la sua reputazione e la sua immagine pubblica sui social. Intanto nella cittadina calabrese di Palmi, Don Vincenzo, interpretato da un Rocco Papaleo al top della forma, anziano pensionato padre di Cettina (Giulia Maenza), cerca di cogliere al volo l'occasione dell'apparente declino della carriera di Morville iniziando una petizione ed una raccolta fondi rendendo partecipi tutti gli abitanti della città per portare il campione d'oltralpe nella squadra del campionato dei Dilettanti della sua città e pagargli lo stipendio.
Un contesto socioculturale, quello dell'estremo sud Italia, completamente diverso da quello vissuto ed esperito precedentemente dal francese. Morville si ritroverà in quella che per lui all'inizio sarà una vera e propria tortura.
Ben più della classica commediola all'italiana
Un film che prende spunto da commedie sportive all'italiana come Tifosi o L'allenatore nel pallone, ma con un certo tocco in più che va ben oltre il classico cinepanettone natalizio o la becera commediola il più delle volte volgare e con poco o nullo spessore, sia a livello tecnico che narrativo.
Una pellicola che vuole essere soprattutto una grande critica allo star system calcistico moderno, che tratta i calciatori strapagati dei club come degli influencer più che come degli atleti e gli affibbia un ruolo che va oltre quella che dovrebbe essere la loro vera professione, guardando al calcio moderno più come ad un business e ad un eccesso di soldi che come ad uno sport.
Non manca inoltre neanche una certa e non banale introspezione psicologica dei personaggi principali, soprattutto del protagonista e del personaggio di Don Vincenzo, quasi un secondo padre per Etienne all'interno del film.
Una commedia leggera, ma fresca, un film di cui si sentiva il bisogno per il cinema italiano che negli ultimi anni sembra fortunatamente stare vivendo uno dei migliori periodi della sua storia, con registi e sceneggiatori che stanno esplorando generi che raramente sono stati toccati nella nostra industria cinematografica e dell'intrattenimento.
Un difetto della pellicola potrebbe essere un ritmo un po' altalenante e qualche lungaggine di troppo nella parte centrale, ma nel complesso, U.S.
Palmese è un film che si lascia guardare e riconferma lo stile e l'eleganza dei due registi che ci hanno lavorato, che dal cinema indipendente con budget limitatissimo sono riusciti ad arrivare al successo internazionale con pellicole di tutto rispetto come Song'e Napule, Ammore e Malavita ma soprattutto con la loro trilogia di Diabolik, esportata anche negli Stati Uniti.