Francesco Cangi ha scoperto la musica fin da piccolo e all'età di 38 anni ha finalmente debuttato con il suo primo EP, What if the universe...?. Un progetto in cui l'artista ha delineato la sua identità musicale, mettendo tutto sé stesso in questo imponente lavoro discografico.

Adesso, dopo il tour con Alfa e Roy Paci, Francesco Cangi ha in programma altri concerti in cui potrà finalmente portare nella dimensione live i suoi nuovi singoli. E ancora sono molti i sogni che vuole realizzare nella sua carriera.

Francesco Cangi e quel percorso tra rock e jazz

Francesco Cangi si è raccontato in un'intervista rilasciata in esclusiva a Blasting News tra presente e passato, senza tralasciare nemmeno i suoi progetti per il futuro, a solo poche settimane dall'uscita del suo primo album.

Ti sei riscoperto legato alla musica fin dalla tua infanzia. C'è un episodio in particolare che ricolleghi alla scoperta di questa passione?

Ho suonato veramente da molto piccolo perché mio fratello - 4 anni più grande di me - iniziava a suonare. Eravamo all'elementari, diciamo che l'episodio che ricordo ancora molto nitidamente è quando dopo l'estate, che sono stato in vacanza in campagna, sono tornato a casa dopo due mesi e mi sono fiondato sulla tastiera che avevano i miei genitori in camera.

Da lì ho sentito la necessità di suonare. Ho capito che non potevo stare senza suonare. Ero ancora molto piccolo, ma ricordo ancora molto bene questo episodio.

Perché hai scelto proprio gli studi jazz? Ti senti vicino anche ad altri stili musicali?

Mi sono avvicinato al jazz perché iniziando a suonare uno strumento come il trombone, che purtroppo si divide diciamo in due macro fazioni, cioè la fazione classica o quella jazz - perché comunque gli strumenti a fiato sono meno utilizzati in altri contesti - sono andato verso il jazz perché io non sono un tipo ‘classico’. Quindi, era un percorso che non faceva per me. Io vengo dal rock. Infatti, da lì ho cominciato a sperimentare e a miscelare anche tutto ciò che è il pop e il rock con questo strumento, che secondo me non è valorizzato quanto potrebbe.

Hai collaborato come polistrumentista al fianco di tantissimi artisti. Cosa hai potuto imparare da loro per la tua carriera?

Innanzitutto, secondo me, è fondamentale il lato umano degli artisti ed è ciò che poi ti aiuta a crescere. Quello che non tutti ti dicono spesso è che nella musica la cosa più importante è saper stare con gli altri, perché comunque si condivide un percorso di vita, tanto tempo, tanti furgoni, tanti viaggi e quindi è fondamentale. A contatto con i grandi artisti capisci quanto il lato umano possa essere fondamentale per poi suonare e crescere anche musicalmente perché è veramente una cosa importante, oltre ovviamente a tutto il lato artistico. Ho avuto l'onore di suonare con dei pezzi grandi della storia della musica italiana e anche gli aneddoti durante le cene sono sempre una delle cose più preziose che si possono avere.

L'artista punta in alto: 'Mi piacerebbe collaborare con Salmo'

E' da poco disponibile in streaming il tuo album d'esordio. Cosa puoi dirci su questo progetto?

Si tratta di un progetto che fonde un po' tutto quello che è il mio mondo. Io ero un batterista rock, poi mi sono dato al jazz, amo la musica elettronica e il funky. Insomma, è stato un processo lungo, bello e difficile, quello di riuscire a buttare fuori tutto quello che avessi dentro. È un disco che ho suonato praticamente in tutto e per tutto, anche tutti gli strumenti: ho voluto metterci la firma e, per l’appunto, tutto me stesso. È un album che racchiude tutto: c’è del rock, c'è del jazz, c'è del funky, c'è un sacco di elettronica.

Lo hanno definito una sorta di album cinematografico e questa cosa mi ha fatto molto piacere.

Con quale cantante o musicista ti piacerebbe collaborare in futuro?

Dipende quanto devo sparare alto (ride). Anche se forse è uno dei miei sogni molto poco realizzabili, vorrei assolutamente poter fare il polistrumentista per Salmo, sarebbe fantastico.

Quali sono adesso i tuoi sogni e i tuoi progetti?

I miei sogni sono giganti, tipo il sogno della mia famiglia è quello di vincere un Grammy e io vorrei dargli ragione (ride). E poi per adesso sono in tour, quest'estate sono ancora in tour con Roy Paci e con Alfa, facciamo un po' di casino sui palchi d’Italia. Poi a breve farò la release del mio disco a Firenze, al Viper il 23 maggio per la festa dell'etichetta Black Candy Produzioni. Da settembre, invece, si ricomincerà col Firenze Jazz Festival e da lì vorrei fare un inverno un po' in giro per l'Italia, suonare un po', portare il mio progetto in giro.