19 luglio 2017: oggi ricorre il 25° anniversario della strage di via D'Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. In questa giornata, in tutta Italia, molte sono le iniziative che si svolgeranno per non dimenticare il sacrificio di quelle vite: dibatttii, omaggi e la tradizionale fiaccolata a Palermo. Questo accade il giorno dell'anniversario, ma, negli altri giorni dell'anno, eroi della lotta alla mafia come Borsellino, Falcone e molti altri rischiano di finire dimenticati.
Di poche ore fa la notizia che è stato compiuto uno sfregio ad Agrigento al monumento del giudice Rosario Livatino, altro martire della lotta contro la criminalità organizzata, che si va ad aggiungere agli sfregi al busto di Giovanni Falcone e a un suo ritratto avvenuti a Palermo alcuni giorni fa. La vicenda della tomba 'quasi dimenticata' della Dottoressa francesca morvillo, magistrato e moglie di Giovanni Falcone, morta con lui nella strage di Capaci, è un esempio del rischio di oblio che possono correre i martiri del nostro tempo, ma anche della speranza nella legalità.
I fiori sulla tomba della Dott.ssa Morvillo
La vicenda dei fiori apparsi sulla tomba di Francesca Morvillo dimostra che non esistono distanze troppo grandi per chi crede fermamente nella legalità.
Infatti, quell'omaggio floreale arriva ogni settimana da Chioggia, città lagunare in provincia di Venezia, distante ben 1350 km da Palermo. Proprio la Sezione dell’Associazione Nazionale bersaglieri ‘Feliciano Bignozzi’ di Chioggia da gennaio 2016 si preoccupa di non far mancare mai un mazzo di fiori sulla tomba della Dott.ssa Morvillo, moglie del giudice Giovanni Falcone
La vicenda della sepoltura
Complicata è la vicenda legata al luogo dell’ultimo riposo della moglie di Falcone.
Le sue spoglie hanno riposato accanto a quelle del marito fino al 2015, quando la sorella del giudice, Maria Falcone, ha accettato la proposta dei frati domenicani di ospitare la salma del fratello nella chiesa di San Domenico. Quest’ultima è il luogo dove si trovano le sepolture di tutti coloro i quali hanno reso grande la Sicilia, meta di comitive di turisti e studenti provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo.
Dopo la ‘separazione’ la salma di Francesca Morvillo è rimasta per qualche mese nella tomba di famiglia dei Falcone, nel periferico cimitero di Sant’Orsola, e poi è stata traslata per volontà della madre e del fratello della donna in un’altra sepoltura nel cimitero dei Rotoli, in una zona dalla parte opposta di Palermo. Questo ‘divorzio’ delle salme ha portato anche il divorzio tra le famiglie e si è ripercosso negativamente sulla fondazione che portava il nome dei due coniugi. La madre e il fratello della dottoressa Morvillo si sono dimessi dal consiglio direttivo e hanno ritirato il nome, facendo sì che la ‘Fondazione Giovanni Falcone e Francesca Morvillo’ mutasse nome in ‘Fondazione Falcone’.
L’adozione della tomba da parte dell’ANB di Chioggia
La sepoltura della dottoressa Morvillo avrebbe avuto un ben triste destino, solitaria e dimenticata nel cimitero dei Rotoli, se non fosse stato per l’ANB di Chioggia. A conoscenza della vicenda della separazione delle tombe dei due coniugi antimafia e indignato perché la tomba giaceva abbandonata da tutti, senza nessuno che vi deponesse nemmeno un fiore, il gruppo dei bersaglieri chioggiotti ha pensato che qualcosa andava fatto. Da un’idea della signora Paola Toti e del vicepresidente della sezione Cav. Bers. Isidoro Chieregato, gli zelanti membri della sezione ANB di Chioggia e del Gruppo Femminile Volontario hanno deciso di adottare la tomba di Francesca Morvillo, con l'autorizzazione del fratello.
Dal gennaio 2016 ogni venerdì un fioraio di Palermo depone un mazzo di fiori freschi sulla tomba della dottoressa per conto dell’Associazione Bersaglieri di Chioggia. Questo, affermano i soci della sezione, è un modo per onorare una dei martiri della lotta contro la mafia. Nei nostri tempi, spiegano, c’è un grande bisogno di promuovere nei cittadini la nascita di una coscienza civica che abbia al centro il rispetto della legge e la lotta contro ogni forma di illegalità, ingredienti essenziali per creare una società che viva in pace e nell’accoglienza. Un’iniziativa del genere, perciò, intende scuotere le coscienze e focalizzare l’attenzione sull’impegno sul versante dell’antimafia che i bersaglieri chioggiotti portano avanti sul loro territorio.
Essi, infatti, attraverso il ‘Nucleo antimafia clodiense’, sono impegnati in iniziative finalizzate a innestare il valore della legalità nei cittadini e soprattutto nelle giovani generazioni.
L’impegno della sezione ANB di Chioggia si è imposto all’attenzione dell’intero Paese il 21 maggio 2017, quando, durante la parata conclusiva del 65° Raduno Nazionale Bersaglieri svoltosi a Pescara, i membri della sezione clodiense hanno sfilato, con il consenso delle alte cariche ANB regionali e nazionali, esibendo uno striscione a ricordo del 25° anniversario della strage di Capaci, della Dottoressa Morvillo e della loro adozione. Come recitava il loro striscione, ‘ci sarà sempre un fiore sulla tomba della dottoressa Francesca Morvillo ad opera dei Bersaglieri di Chioggia’.