Siamo ciò che pensiamo. Sembrerebbe una frase scontata eppure la nostra vita quotidiana è continuamente sottoposta a stress provenienti dall'ambiente esterno. In ogni situazione restiamo totalmente in balia dei nostri pensieri negativi, i quali incamerano i problemi e divengono prigioni di dolore. Vi sguazziamo dentro, per scoprirci, ogni istante che passa, più provati e impauriti. Talvolta, cerchiamo di ricoprirci letteralmente di negatività auto-prodotta, per poter prevenire qualsiasi ipotesi di sfortuna o imprevisto nello scorrere inesorabile della quotidianità.

Tuttavia, la società non aiuta l'uomo a divenire auto-consapevole, auto-cosciente. Ci viene "generosamente" donata una pacca sulla spalle, che il più delle volte ci fa sentire compatiti, più che aiutati. Il vero cambiamento, tuttavia, parte da noi stessi, dalla forza e dal contenuto dei nostri pensieri.

Com'è possibile cambiare prospettiva?

Numerosi saggi in Oriente affermano che è possibile reindirizzare il flusso dei nostri pensieri, invertirne la tendenza. Come i salmoni nuotano contro-corrente in un corso d'acqua, allo stesso modo l'essere umano è capace di fare altrettanto. E' possibile prendere in considerazione i pensieri negativi, dare a essi una forma. Una semplice scadenza lavorativa o un esame universitario.

Nella vostra testa potrebbero risuonare le parole aggressive dei vostri superiori, o dei docenti poco contenti della prestazione d'esame. Ansia, paura, angoscia, inadeguatezza. Spesso la vostra autostima inizia a vacillare, vi sentite poco all'altezza della situazione, temete il licenziamento o una bocciatura. Ebbene, si può cambiare questa "forma"-pensiero, iniziare a convincersi che vi sia ancora tempo per portare a termine quel determinato obiettivo (anche se di fatto il tempo scarseggia).

Osate, ridete del problema, ostinatevi anche di fronte all'impossibilità concreta di riuscita, provate innumerevoli volte, dal momento che una, due o tre non saranno sufficienti. "Mancano due giorni alla consegna del lavoro, non ho fatto nulla, sono rovinato" è uno dei pensieri più frequenti nella mente di chi si troverà in difficoltà.

Si può convertire questa modalità, magari dicendo a sè stessi: "Nonostante manchino due giorni, ciò mi è indifferente e non genera ansie nel sottoscritto. Il tempo è relativo, si può utilizzare al minimo o al massimo e, nonostante le difficoltà, mi impegnerò seriamente per raggiungere il risultato. Male che vada, ci avrò provato". Un atteggiamento simile può cambiare notevolmente la modalità di approccio ai problemi. Magari, potreste essere in grado di affrontare al meglio la vostra consegna, l'interrogazione, nonostante, almeno per le prime volte, non riuscirete a portare a termine l'obiettivo. Tuttavia, l'atteggiamento dinanzi al prossimo problema da risolvere potrebbe iniziare a cambiare.

Vi rendereste conto che, attraverso questo esercizio, alleggerireste la situazione e la leggerezza d'animo potrebbe diventare progressivamente parte del vostro essere. Potreste percepire tutto ciò come qualcosa di inizialmente estraneo a voi, ma con la pratica e la decostruzione dei problemi la serenità potrebbe diventare un elemento ordinario nella vostra vita. Potreste sentirvi trasformati, più leggeri, più vivi. Questo è uno dei tanti esercizi che in Oriente, come in Occidente, viene praticato per combattere la negatività e i problemi di ogni giorno. Nulla di certo, nulla di scientificamente provato, ma ciò è pur sempre un inizio per vivere al meglio la quotidianità.