Di poche certezze al mondo, una è di certo la bontà delle polpette svedesi. Almeno una volta nella vita, ognuno di noi ha potuto assaporarle nel ristorante Ikea; a pranzo o per una sosta dalla lunga visita, nel negozio di mobili svedese più famoso. Deliziose, profumate e invitanti, sono quanto di più goloso si possa gustare della Tradizione gastronomica svedese o almeno, finora, abbiamo creduto ne facessero parte. Dall’account Twitter ufficiale la Svezia , è però arrivata a fine aprile la confessione: le polpette svedesi sono in realtà turche. La dichiarazione ha suscitato non poca curiosità e forse sconcerto tra gli appassionati ed estimatori del manicaretto in questione.

Com’è arrivata fino in Svezia la ricetta delle polpette

Le polpette svedesi, così come sono conosciute oggi, sono in realtà il prodotto risultante di una rivisitazione. Fu Re Carlo XII a portare in patria dalla Turchia, nel diciottesimo secolo, la ricetta originale.

Al quel tempo, una coalizione dei Paesi vicini alla Svezia, tentò di distruggere con la supremazia l’impero: il monarca svedese però riuscì nell’impresa di sconfiggerli tutti, tranne la Russia. Lo zar infatti, impedì a Re Carlo di raggiungere i confini russi, costringendolo a ripiegare verso l’Ucraina. Gli svedesi sorpresi, è proprio il caso di dirlo, dall’inverno rigido e ormai decimati, tentarono un disperato ultimo attacco ma furono definitivamente sconfitti.

Il re ferito, fu costretto a fuggire verso sud, salvandosi proprio in Turchia. Accolto in una sorta di prigione dorata, ebbe modo, nei 5 anni di permanenza, di conoscere a fondo le tradizioni turche, comprese diverse raffinatezze culinarie. Al termine del suo esilio forzato, insieme ad altri prodotti, portò in patria anche la ricetta delle polpette.

Il ritrovamento della prova dell’appropriamento, in un libro di cucina

A dare conferma dell’appropriamento della ricetta, un vecchio ricettario di cucina svedese datato 1737 circa. Tra le pagine del libro, viene descritta la preparazione di un piatto a base di vitello tritato finemente insieme a cipolle, sale e pepe, poi grigliato su spiedini e servito accompagnato da una salsa agrodolce, che poi divennero le più famose polpette svedesi.

Il piatto che siamo abituati a gustare, il cui nome è köttbullar, viene ad oggi preparato con l'aggiunta di ingredienti come: salsiccia di suino, patate, uova, diverse spezie e servite con una marmellata di mirtilli. E’ possibile per chi lo volesse, trovare sul web un’infinità di varianti anche vegane.

Nella realtà cosmopolita ed eterogenea alla quale siamo abituati, non è insolita una contaminazione culturale di questo genere. È risaputo siano diversi i piatti della tradizione di un dato Paese, che in realtà hanno visto i natali in tutt'altro luogo.

Da apprezzare la seppur tardiva onestà svedese; ci si chiede se in futuro, sarà ancora possibile chiamarle polpette svedesi.