La manovra porterà il deficit al 2,4%
Al termine del braccio di ferro tra il ministro dell'economia Tria e i due vicepremier Salvini e Di Maio è prevalsa la linea meno conservativa: il rapporto tra Deficit e Pil è atteso al 2,4%. Alla base di questo risultato ci sarebbero circa 10 miliardi da impiegare per il reddito di cittadinanza, 7 per la riforma delle pensioni e 3,5-4,5 per il pacchetto fiscale. L’obbiettivo indicato si colloca molto al di sopra dello 0.8-0.9% previsto dal governo precedente.
#ManovradelPopolo: cosa succede con il #deficit al 2,4%https://t.co/xWb2h6SMq9
— neXt quotidiano (@neXtquotidiano) 28 settembre 2018
Secondo il governo, il deficit il governo sarà ripagato dalla crescita
Non essendo indicate valide coperture per gli aumenti di spesa previsti nel DEF, secondo quanto dichiarato dal ministro Tria, ci si attende che la dinamica del deficit in futuro venga contenuta da crescita economica attesa superiore alle aspettative. Si tratta di un’ipotesi quantomeno controversa poiché non c’è traccia nei dati ufficiali di revisioni al rialzo del tasso di crescita.
Il governo punta tutto su una crescita (molto) più alta per contenere il deficit e ridurre il debito. Ma quanto è probabile ora che lo spead sale così tanto?https://t.co/tO2bnZ6YEF
— Federico Fubini (@federicofubini) October 1, 2018
L'aumento della crescita ipotizzato dal governo appare improbabile
Il programma del governo si basa sull'idea che l'aumento della spesa possa far crescere il prodotto interno lordo in misura più che proporzionale (moltiplicatore >1). In un breve video l’economista Michele Boldrin spiega che in base alla teoria economica e alle principali evidenze empiriche disponibili i moltiplicatori fiscali sono quasi sempre inferiori all’unità e, nel caso delle spese ipotizzate dal governo, vicini allo zero.
Se aumentano i pensionati NON aumentano i posti di lavoro
La staffetta generazionale, idea che per ogni persona che va in pensione, si apra la possibilità di assumere un nuovo lavoratore è uno dei capisaldi della politica economica del governo. Lavoce.info spiega come questa idea sia logicamente infondata (è nota in economia come Lump of labor fallacy) e smentita dall’evidenza empirica disponibile.
Fact-checking ✏️
— Lavoce.info (@lavoceinfo) 1 ottobre 2018
Matteo Salvini afferma che mandando in pensione 3-400 mila italiani con la revisione della legge Fornero verranno assunti altrettanti giovani. Magari fosse così!
L'analisi completa: ➡➡ https://t.co/fhNfq0O4ze pic.twitter.com/UEbE1zkb9J
Un deficit eccessivo potrebbe innescare una crisi di fiducia sul nostro debito
Le tensioni registrate sullo spread tra BTP e Bund dimostrano come la fiducia dei mercati finanziari nel nostro paese sia condizionata al rispetto di un percorso di finanza pubblica sostenibile. La scelta di una manovra finanziaria con deficit superiore alle previsioni e in aperto contrasto con la Commissione Europea innescherebbe con ogni probabilità una crisi di fiducia nei confronti dei nostri titoli di debito.
Nessuno impedisce al governo di realizzare tutto ciò che ha promesso in campagna elettorale. Basta ridurre altre spese o aumentare altre imposte. L’idea del finanziamento in #deficit è invece pessima. E un conflitto con l’Europa avrebbe gravi conseguenze.https://t.co/1nBKDtVXcb pic.twitter.com/gb1fbUaEBj
— Lavoce.info (@lavoceinfo) 26 settembre 2018