Cesare Battisti, ex leader dei Proletari armati per il comunismo, condannato definitivamente in Italia a due ergastoli per quattro omicidi, è stato catturato nella giornata di ieri dopo quasi quarant'anni di fuga. L'ex terrorista è stato fermato a Santa Cruz della Sierra, in Bolivia, da alcuni agenti dell'Interpol. Durante l'arresto non ha opposto alcuna resistenza, quasi come se se lo aspettasse.

Battisti è stato subito consegnato alle autorità italiane

Subito dopo la cattura, l'uomo è stato consegnato all'Interpol italiana nell'aeroporto internazionale di Viru Viru.

E' stato riportato in Italia dal Falcon 900 del Governo italiano, che è atterrato nell'aeroporto romano di Ciampino alle 11:30 di questa mattina. Ad aspettarlo c'erano anche Matteo Salvini e Alfonso Bonafede, Ministro della Giustizia. Battisti è sceso dall'aereo senza manette e, dopo essere stato all'Ufficio immigrazione per la foto segnaletica, è stato portato nel carcere di Oristano dal Gruppo operativo mobile della Polizia penitenziaria.

Chi ha parlato con lui ha riferito di averlo visto rassegnato e tranquillo. Durante il volo ha dormito serenamente e, come prima dichiarazione, ha affermato di sapere che dovrà andare in carcere. Roberto Alfonso, procuratore generale di Milano, ha dichiarato che non ci saranno sconti di pena.

Battisti risiederà nella parte del carcere di alta sicurezza riservata ai terroristi e sarà solo in cella con sei mesi di isolamento diurno.

La fuga dal Brasile già due mesi fa

L'ex terrorista, che per tantissimi anni era stato in Brasile, è stato costretto a fuggire dopo un nuovo mandato d'arresto. Inoltre Michel Temer, presidente brasiliano uscente, aveva firmato la sua richiesta di estradizione dopo decenni in cui il Brasile l'aveva negata.

Bolsonaro, il nuovo presidente del Brasile in carica dal 1 gennaio, aveva la cattura di Battisti tra i suoi obiettivi del programma di governo. Lamberto Giannini, direttore generale della Polizia di prevenzione, ha spiegato che è stata un'indagine complicata in cui hanno collaborato tantissimo l'Interpol, la Polizia boliviana, la Polizia di prevenzione e la Digos di Milano.

Sono ancora in corso indagini per capire quale sia stata la rete di protezione di cui ha goduto Battisti in questi anni.

Il fratello di Cesare, Vincenzo Battisti, ha dichiarato ironicamente che con la sua cattura, saranno risolti tutti i problemi dell'Italia. Invece Adriano Sabbadin, figlio del macellaio ucciso nel 1979 dai Pac, ha dichiarato che finalmente suo padre potrà riposare in pace