Il romanzo di Salvatore Conaci è un thriller psicologico che spazia tra horror ed esoterico. Tra complotti, tradimenti e misteri il lettore verrà catapultato tra passato e presente in una dimensione oscura. Il libro, insolitamente, è scritto con un linguaggio di altri tempi che però non lo rende noioso, altroché affascina per la sapiente traduzione di molte frasi scritte in lingua latina.

Un thriller psicologico ad alto contenuto esoterico

Il protagonista del romanzo Ordo Mortis, Alessio Conci, è un giovane insegnante neolaureato che si trasferisce, per lavoro, in un piccolo paese montano situato nell'entroterra calabrese.

Il giovane professore non impiega molto tempo a intuire che qualcosa nel paese non quadra. Già nelle prime fasi della lettura si avverte che qualcosa di sinistro, e inconfessabile, serpeggia tra i vicoli del borgo. Ordo mortis è un romanzo sui generis, con una trama ricca di mistero e di suspense, grazie alla quale il lettore passerà piacevolmente qualche ora di svago immerso nella lettura. La caratterizzazione dei personaggi emerge chiaramente durante i dialoghi che si scambiano tra di loro, più che dalle semplici descrizioni, e in questo modo Salvatore Conaci riesce a costruire caratteri profondi e complessi. Alessio Conci, Lisia Reca, Mario Lacri, la vecchia Emma e il signor Roccia diventano quasi reali grazie alle loro parole e ai loro pensieri.

'Ricordati che devi morire!'

La storia risveglia paure ancestrali in cui l’oscurità fa da padrona, e le frasi in latino, sapientemente tradotte dall’autore per facilitarne la comprensione, creano un ulteriore coinvolgimento del lettore. Inaspettata risulta essere di primo acchito la scelta di ambientare un romanzo di genere horror in uno sperduto paesino della Calabria, eppure funziona.

Anche se la scrittura si presenta a tratti barocca, questo aspetto non ne appesantisce il risultato, e il romanzo risulta comunque scorrevole. È la storia ad essere molto interessante, e ad attrarre come una calamita: l’autore ci dice tramite le parole del protagonista che “nulla accade per caso”, e pagina dopo pagina il romanzo coinvolge sempre più il lettore e lo invita a scoprire quale sia l'oscuro segreto che custodiscono con efferata tenacia i più illustri cittadini.

Si scopre con Alessio cosa significhi in realtà per loro il motto ecclesiastico “Memento mori” che si ritrova vergato in maniera ossessiva sui muri delle case, o mormorato dalle persone, o ancora tatuato sulla pelle. È la quiete idilliaca e assolata dei paesaggi che contrasta con la sinistra vita notturna che permette al romanzo di avere tutte le carte in regola per far rabbrividire e appassionare il lettore.