A casa o in palestra, lo spinning è un allenamento cardio ad alta intensità. Ideale per rimettersi in forma dopo le vacanze o per implementare il proprio ritmo già provato. Si basa sul principio di alternanza tra postura seduta sul sellino e postura in piedi, variando così l’impegno delle gambe – e di tutto il corpo, come vedremo.

Si può praticare quindi sia da già allenati che da principianti, grazie all’intensità variabile e incrementabile. Non mancano le classi di allenamento di gruppo, in palestra, ma è assolutamente possibile praticare spinning anche da soli, purché si abbia il giusto sottofondo musicale per tenere il ritmo.

I benefici che porta sul lungo periodo sono numerosi: innanzitutto incrementa il volume della massa magra, ovvero di quella muscolare. Conseguentemente si aumenta anche il metabolismo basale, cioè la capacità del corpo di consumare calorie anche a riposo. Ne consegue una migliore forma fisica complessiva, una resistenza maggiorata agli sforzi veloci (i cosiddetti picchi, come uno scatto di corsa) e agli impegni muscolari prolungati (i continuativi, come una corsa di diversi chilometri a ritmo regolare). Essere seguiti da un allenatore è molto importante per poter raggiungere non solo gli obiettivi a cui si mira, ma anche per svolgere ogni movimento nella maniera corretta.

La postura corretta nello spinning

Il primo, fondamentale punto è quello di regolare correttamente la propria spin bike. In piedi accanto a essa, il sellino va regolato all’altezza della propria anca, o appena sotto. Il manubrio deve essere poco più in alto. La profondità del sellino, se più avanzato o arretrato, è da regolare in base alla lunghezza delle gambe: una volta che si sale in sella, si deve poter mantenere i piedi posati sui pedali e ben assicurati all’interno del blocco antiscivolamento, con una pedalata fluida e senza strattoni alle ginocchia.

Idratazione costante e corretta

Per un allenamento di questo genere è essenziale mantenersi idratati. Facilissimo sudare, grazie all’impegno che la quarantina di minuti che è consigliabile richiede. Non solo acqua, quindi, ma bevande (preferibilmente non zuccherate) con integrazione di sali minerali per ripristinare quelli che vengono consumati durante la pedalata.

Bisogna bere prima di cominciare a sentire sete e arsura. Lo si può fare a intervalli regolari di tempo, per non perdere il ritmo. In caso di lezioni di gruppo spesso è l’istruttore a dare un ritmo anche per quello, mentre per i primi tempi di allenamento autonomo può essere utile impostarsi un timer ripetitivo nell’orologio.

Musica non solo di sottofondo

Sia che ci si trovi in una lezione di gruppo, con la musica in sala, sia che in singolo con le proprie cuffie, le note non sono solo un sottofondo, ma sono il ritmo che viene dato alla pedalata. Bisogna quindi scegliere con attenzione anche la musica (online sono disponibili moltissime playlist per l’allenamento, di vari livelli) e ascoltarla, facendone propri i ritmi e le cadenze: seduti a pedalare in determinate situazioni, in piedi con maggiore sforzo in altre.

L’alternanza del ritmo della musica fornisce una naturale scansione del movimento, dando la giusta cadenza alle varie fasi: dal riscaldamento, all’allenamento con momenti sia in piedi che seduti, alla fase di raffreddamento.

Addome in forma

Non è poi così strano pensare che i gruppi muscolari impegnati in questo allenamento non siano solo quelli delle gambe (in particolare glutei, quadricipiti e polpacci), ma anche quelli dell’addome. È infatti da questo che deriva il mantenimento della corretta postura del busto, non eccessivamente curvato su se stesso (per evitare posizioni dannose per la schiena), e delle spalle. Le mani sul manubrio (che possono posizionarsi in posizione più avanzata o arretrata a seconda dell’esercizio e dell’impegno che si vuole dare) sono solo un punto d’appoggio per l’equilibrio

Resistenza variabile

Fondamentale, facendo spinning, pedalare sempre con un po’ di resistenza e mai con la sensazione di farlo “a vuoto”.

È proprio questa resistenza che fa la differenza tra un allenamento proficuo e uno che porterà solo fiatone. Non serve certo impostare la resistenza in maniera tale che impedisca la pedalata, ma bisogna regolarla secondo le proprie capacità e sensibilità. C’è chi preferisce una resistenza uniforme sia per le pedalate in piedi che per quelle da seduti e c’è invece chi predilige resistenze più intense in una posizione o nell’altra. Un personal trainer può sempre dare un consiglio in base al risultato che si desidera ottenere.