Le sale cinematografiche sono chiuse, ma il mondo del Cinema non si ferma. A breve sarà infatti disponibile in streaming "Corona", il primo film sulla pandemia che negli ultimi mesi ha messo a dura prova l'umanità. La difficile situazione che tutti noi stiamo vivendo è stata d'ispirazione a Mostafa Keshvari, il regista iraniano che ha dato vita a questo thriller psicologico di 63 minuti, realizzato interamente in un ascensore. Il film, ambientato nella prima fase dell'epidemia, racconta di una ragazza cinese, probabilmente positiva al virus, che rimane intrappolata con altre 6 persone in un ascensore.
Un film di Mostafa Keshvari, regista del lungometraggio 'Unmasked'
A girare il primo film sul Covid-19 è stato Mostafa Keshvari, un regista iraniano che ha studiato cinema e attualmente vive a Vancouver, in Canada. Quest'ultimo è già autore di diversi corti e ha girato il suo primo lungometraggio "Unmasked" nel 2018, film che ha ottenuto molto successo e che racconta di una giovane immigrata musulmana che decide di iscriversi di nascosto ad un istituto di recitazione. Molto diffuso nei suoi lavori è il tema del "pregiudizio", Mostafa, infatti, sostiene che anche "Corona" parli in un certo senso di "pregiudizi". L'idea gli è venuta un paio di mesi fa, mentre si trovava all'interno di un ascensore e leggeva le notizie relative agli attacchi discriminatori che i cinesi stavano subendo a causa del virus.
Ormai, però, il virus colpisce tutti indistintamente dalla razza, e il regista sostiene che non dovremmo avere atteggiamenti discriminatori, dato che il virus è il primo a trattarci tutti in modo uguale. A inizio gennaio ha cominciato così a realizzare questo straordinario thriller psicologico, scrivendo la sceneggiatura in pochissimi giorni e con una troupe formata solamente da 25 persone.
La trama e i personaggi
Mostafa Keshvari ha descritto il film come una sorta di "studio della società", in cui i temi centrali sono la paura e le scelte morali. La trama è piuttosto semplice: una ragazza cinese (Traei Tsai), probabilmente affetta dal Coronavirus, è rimasta bloccata in ascensore con altre 6 persone. Quest'ultime sono: un addetto alla manutenzione, una ragazza della generazione Y, un sostenitore del "potere bianco" in sedia a rotelle, il proprietario del condominio, una donna incinta e un uomo pieno di debiti.
Molto interessante è l'evolversi della vicenda, incentrata sulle varie reazioni da parte dei protagonisti di fronte alla minaccia del contagio. Mostafa ha voluto dagli attori la massima spontaneità, proprio per questo motivo ha anche chiesto loro di improvvisare. Il regista ci tiene a sottolineare che, nonostante l'aggregazione di più persone per le riprese, al momento sembra che nell'équipe non ci sia nessun caso di coronavirus.