Avere un'intuizione originale, risolvere enigmi in modo inusuale e formulare nuove idee, sono tutte declinazioni di ciò che si intende con il termine creatività. Anch'essa, come ogni altra attitudine, può essere allenata o, meglio, sollecitata. Esistono diverse ipotesi a riguardo, tre delle quali avallate da studi specifici. La prima, alla quale si collegano le altre due, è basata su una ricerca condotta dagli scienziati Mark Beeman e John Kounios attraverso l'insight: essa fonda sulla stimolazione della corteccia cingolata anteriore (ACC), quella parte del cervello deputata, tra le altre funzioni, all'elaborazione di pericoli e problemi cui un individuo è soggetto, includendo le strategie per risolverli.
Tale esperimento ha evidenziato come le emozioni positive siano fondamentali per la formulazione di idee geniali. Il buon umore risulta dunque una condizione imprescindibile, ma allo stesso tempo non sufficiente. È infatti necessaria la compresenza di più fattori in grado di stimolare l'inventiva. In quest'ottica, merita particolare rilievo una seconda congettura che pone al centro il concetto di 'non tempo': un momento apparentemente 'vuoto' della giornata che generalmente precede la routine quotidiana, durante il quale stress e pressioni lasciano spazio alla riflessione paziente. Segue poi l'idea della pianificazione, basata sull'impostazione di particolari limiti in grado di promuovere estro e creatività, indispensabili per salvare progetti.
Entrare in sintonia con la propria ACC
Quando gli esperti parlano di creatività si riferiscono solitamente al fenomeno dell'intuizione: un'esperienza di improvvisa comprensione in cui viene risolta una situazione particolarmente ambigua.
A tal proposito, il neuroscienziato Mark Beeman e lo psicologo cognitivo John Kounios hanno condotto un studio su un gruppo di persone basato sulle associazioni remote (o puzzle di parole ).
Il test in questione - noto anche con il termine di 'insight' - prevede, dati tre vocaboli di partenza, l'identificazione di un quarto in grado di integrarli. Alcuni soggetti si sono districati utilizzando la logica; altri hanno invece individuato la soluzione tramite intuito. Solo in pochi hanno unificato entrambe le strategie.
Utilizzando poi l'EEG e l'fMRI per monitorare il cervello degli esaminati durante la prova, è emerso un notevole cambiamento nell'attività della corteccia cingolata anteriore; essa, situata nella regione superiore della superficie mediale dei lobi frontali, è risultata intensificata nell'intervallo di tempo preposto alla risoluzione dei problemi. L'istanza in questione è la sede di rilevazione di pericoli ed enigmi; una sorta di 'sistema di allarme per l'individuo'. 'La formulazione di idee alternative' per estinguere gli stessi è una tra le tante mansioni assolte dall'ACC. Quando è attiva, permette l'identificazione di una serie di pensieri e supposizioni solitamente confinati in luoghi remoti della psiche: in altre parole, stiamo parlando della creatività.
Ad innescare questa parte del cervello sarebbe il buon umore, una sensazione che fa sentire l'essere umano al sicuro e protetto, condizione ideale per incentivare segnali più 'deboli', come le intuizioni geniali. Vale anche il contrario: quando si avverte disagio o infelicità spesso viene inibita l'inventiva, amplificando di conseguenza il pensiero analitico. Le persone sono quindi maggiormente propense a sfruttare quanto di più 'vero e constatato' dispongono, affidandosi totalmente alla razionalità.
Il 'non tempo', quel momento della giornata che appartiene solo a noi
I ritmi frenetici in cui si è immersi nel quotidiano spesso imbrigliano l'attenzione in attività per lo più meccaniche e ripetitive, risultando deleteri per la creatività.
Diventa dunque fondamentale ritagliare del tempo da dedicare a sé stessi, nel quale liberare la mente e dar forma ai pensieri più reconditi. È centrale in questo contesto il concetto di 'non tempo', con cui convenzionalmente si intende quel particolare momento che precede gli impegni. Le scadenze e gli oneri che scandiscono la routine costituiscono un fattore di stress; attivano l'emisfero sinistro del cervello, preposto all'attenzione, alterando l'umore. Tutto ciò va a scapito dell'inventiva. Evadendo dagli schemi abituali, gli individui ritrovano energia positiva, condizione ottimale per consentire al subconscio di trovare associazioni tra le idee. Un ulteriore input in tal senso è dato dalla solitudine, ideale per prendersi una pausa dai costanti stimoli cui si è sottoposti costantemente.
Infatti, nonostante gran parte della creatività richieda collaborazione, uno studio condotto dagli psicologi dell'Università dello Utah ha confermato l'importanza del 'ritiro'. È stato dimostrato come alcuni soggetti esaminati, dopo quattro giorni da soli nella natura, avessero ottenuto un punteggio migliore del 50% nei test di creatività, rispetto ai risultati standard.
Limiti temporali, scadenze utili per salvare progetti
Come accennato in precedenza, generalmente le scadenze possono porre freni all'estro. Tuttavia è opportuno precisare come alcuni tipi di limiti temporali siano indispensabili per salvare idee o progetti dall'oblio. Tutto sta nell'impostare la suddetta 'deadline' abbastanza lontana nel futuro, in modo da poter inserire lunghi periodi di 'non tempo' al suo interno.
Anche in questo caso, tale congettura si affida a un esperimento: diretto dalla Rider University, questo studio fa luce sulla relazione sussistente tra vincoli e creatività; il denominatore comune è costituito nuovamente dalle emozioni positive indotte dal particolare contesto. Tra tutti gli studenti presi in esame, a una parte di essi sono stati dettati otto nomi, chiedendo loro di usarli per scrivere distici in rima. Al restante gruppo non è stata suggerita alcuna parola, invitandoli semplicemente a svolgere lo stesso compito. I risultati sono stati schiaccianti: i partecipanti a cui erano stati imposti gli otto sostantivi hanno surclassato i loro compagni, andando ben oltre le richieste iniziali.
Il maggior numero di riferimenti attribuiti alla prima compagine è stato l'input decisivo per infondere loro una maggiore sicurezza, traducibile in energia positiva da sfruttare nella formulazione di idee. Questo dato è indicativo del fatto che a volte una pagina vuota è troppo vuota per risultare utile, riportando in auge il concetto delle scadenze, talvolta imprescindibili per stimolare la creatività.