Il Canale di Suez torna a essere libero. La nave Ever Given è stata disincagliata e la navigazione ha ripreso il suo corso. La vicenda del colosso che per quasi una settimana ha bloccato il transito nel Canale, non può però dirsi del tutto conclusa e rappresenta solo l’inizio di una catena di difficili conseguenze. Le immagini dell’enorme nave portacontainer sono state, senza dubbio, le più viste e commentate delle settimane scorse in tutto il mondo.

Martedì 23 marzo, per cause legate probabilmente a fattori atmosferici, ambientali e umani, l’Ever Given si era arenata proprio dove non avrebbe dovuto.

Spostarla è stata un’impresa complicatissima. Sono stati necessari giorni di lavori senza sosta, rimorchiatori e draghe per vedere il gigante da 220 mila tonnellate e 400 metri di lunghezza rimettersi in piedi, sbloccando così finalmente il Canale di Suez. Il blocco è durato sei giorni, gettando la principale via commerciale del mondo nel caos. Quasi 400 le imbarcazioni rimaste ferme.

L'importanza del canale di Suez

Il Canale di Suez, fin dalla sua apertura nel 1869 è sempre stato un punto strategico, comprendendo per l’appunto il 12% dei traffici globali. Solo nel 2019 si sono fermate 18.829 navi, stimandone una media di 50 ogni 24h. Per Lloyd’s List, si parla di circa 400 milioni di dollari l’ora.

Il Canale quindi ha un’importanza che nessun altro ha.

Scenari futuri

Superato l’incidente, le prime conseguenze riguarderanno i principali porti mondiali, i quali subiranno un’inevitabile congestione, la merce in arrivo, infatti, sovraccaricherà i terminal. Difficoltà che riscontreranno anche i porti italiani, dato che dal canale passa il 40% del import-export via mare italiano.

Secondo uno studio di Bloomberg, ogni giorno di stop nel canale è stato legato ad un blocco di beni pari a 9,6 miliardi di dollari. Il blocco avrà sicuramente delle ripercussioni sul prezzo del petrolio e del gas naturale. Subito dopo lo sblocco, infatti, i prezzi del petrolio sono scesi di circa il 2%. Derek LangSton, Head of Research di SSY ha affermato che ci saranno ripercussioni anche su altre materie prime.

L’accaduto della nave Even Given potrebbe soprattutto aumentare i prezzi dell’acciaio e del rame. Si andrebbe quindi ad aggravare una situazione già sotto stress; già nei mesi precedenti le materie prime sia alimentari che minerali hanno subito un rialzo dei prezzi, anche a causa della pandemia.

Quello che è certo è che i danni causati dal blocco del Canale di Suez avranno bisogno di tempo per essere sistemati. Incidenti banali come questo possono avere delle conseguenze enormi per l’intera economia globale.